Nella maggior parte dei casi, prima edopo il Decreto Brunetta, le visitemediche fiscali erano e sono tuttora richieste dal datore di lavoro, cioè,dall'Azienda, sia pubblica sia privata, dove il lavoratore presta servizio.Alla stessa Azienda, sono sempre stati addebitati tutti i costi sostenutidall'Istituto accertatore incaricato, ASL o INPS che fosse. In buona sostanza,nulla è cambiato rispetto a prima.

Da qualche giorno circola la notiziache l'INPS sospenderà le visite mediche fiscalid'ufficio, cioè quelle che si attivano automaticamente senza la richiesta deldatore di lavoro.

In merito, non è chiaro però, quali siano le visite fiscaliche si attivano automaticamente e quale sia soprattutto il motivo che farebbescattare in automatico la necessità dell'accertamento medico d'ufficio.

L'iniziativa allo studiodell'Inps, "dovrebbe garantire" a dire dell'Istituto di previdenza "ulterioririsparmi, con l'obiettivo di centrare quel taglio di costi di 500 milioniprevisto dalla Legge di stabilità". Mentre il coordinatore sindacale Alfredo Petrone ha dichiarato che: "L'INPS spende ogni anno 50 milioni perle visite d'ufficio, ma basta un aumento delle assenze per malattia dello0,1-0,2% per far perdere all'Istituto di previdenza almeno 100 milioni".

Considerandole cifre astronomiche divulgate dal Coordinatore sindacale Alfredo Petrone, lavicenda s'infittisce sempre di più, al punto tale che qualsiasi tentativo d'interpretazioneeconomica diventa impossibile.

Pertanto, sarebbe auspicabile che l'INPS fosse più chiara ed esaustiva inmerito alle attività svolte d'ufficio che comportano degli oneri tanto alti ela minaccia di licenziamento di un migliaio di medici.