L'influenza stagionale è all'apice della sua attività, tra virus che vanno e vengono. Si contano ben otto abitanti su mille finiti a letto e ogni previsione ottimista sulla fine del virus viene poi smentita dai fatti. In queste settimane abbiamo fatto i conti con due virus: California, che però sta andando scemando, e Texas, che invece è nel pieno della sua attività. Solo a Genova si contano oltre cinquemila casi, con un aumento di trecento casi nell'ultima settimana. Ma dovrebbe persistere per altre due settimane, fino alla fine di febbraio insomma.

Ma per un virus che se ne va, ecco che ne arriva un altro: la Svizzera. E qui sono problemi: il ceppo non è coperto dai vaccini e potrebbe colpire anche chi pensava di poterla scampare. Potrebbe durare circa un mese, fino alla metà di marzo.

Perché è pericoloso

La Stampa riporta il parere autorevole di Giancarlo Icardi, referente dell'Istituto superiore di Sanità oltre che direttore del dipartimento di Scienze della Salute dell'Università di Genova. Dice senza mezzi termini che «Se arriva la Svizzera siamo fregati», perché potrebbe durare ancora, come detto, un altro mese. La Svizzera, ricorda, ha già un precedente che risale a undici anni fa, nel 2004, quando il ceppo del Virus subì una variante e i vaccini non potettero nulla.

Allora si chiamava Virus Sidney e durò circa tre mesi, ora invece viene chiamato Svizzera. Il medico non esclude che potrebbe finire come allora, portando così a un secondo picco dell'epidemia quando invece speravamo che stesse scemando.

Con il Meteo incerto diffuso su tutto il Paese, i virus influenzali trovano ovviamente ancora di più man forte nel diffondersi.

Infatti, dopo la breve pausa dei giorni scorsi, il maltempo è tornato da ieri su tutta l'Italia, con neve al Nord e piogge al sud. Mentre per quanto riguarda marzo, la prima metà non promette nulla di buono, con la prima parte del mese avente ancora temperature invernali e un meteo instabile. Vedremo se le cose andranno meglio con l'arrivo della primavera.