L'ora legale scatterà nella notte tra sabato 28 marzo e domenica 29 marzo del 2015. Questo significa che occorrerà spostare in avanti le lancette di un'ora. Ma questo significa anche che si perderà un'ora di sonno a fronte di risparmi comunque non indifferenti per quel che riguarda i consumi energetici. Con un'ora in più di luce solare, infatti, grazie all'ora legale da qui ai prossimi sette mesi del 2015 i consumi di energia potranno essere tagliati per ben 556 milioni di kilovattora che corrispondono in termini economici a ben 90 milioni di euro.

A fornire questa stima è stata Terna, la società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nel dispacciamento dell'energia elettrica sulla rete di trasmissione nazionale. La Terna con una nota ha altresì messo in risalto come dal 2004 all'anno 2014, grazie proprio all'entrata in vigore dell'ora legale, siano stati risparmiati ben 6 miliardi e 720 milioni di kilowattora di energia elettrica che in termini economici equivalgono a 990 milioni di euro circa. Questo perché, ad esempio, sul posto di lavoro grazie all'ora legale le luci artificiali possono essere accese più tardi. Secondo il Codacons il passaggio da ora solare ad ora legale, e viceversa, provoca però nei cittadini una sorta di 'jet lag' che viene totalmente assorbito solo nell'arco di sei giorni.

Con la conseguenza che proprio in questo periodo, subito dopo lo spostamento in avanti delle lancette, si può avvertire stanchezza e magari anche qualche temporaneo disturbo del sonno. Che fare allora?

Ebbene, secondo il Codacons circa otto cittadini su dieci sarebbero favorevoli all'abolizione del cambio d'ora mantenendo tutto l'anno l'ora legale e, quindi, abolendo l'ora solare.

Questo eviterebbe non solo problemi fisici temporanei alle persone come lo stress, la stanchezza e gli sbalzi di umore, ma anche il consueto 'aggiustamento' due volte l'anno delle agende elettroniche, dei computer, degli orologi nelle auto, delle radiosveglie e di tanti altri dispositivi elettronici.