Il 20 ottobre scorso si è tenuta la Giornata Mondale dell’Osteoporosi, un momento per riflettere su questa malattia molto diffusa nella popolazione attuale, e per indurre un maggior numero di persone a curarsi e soprattutto a sottoporsi agli screening di prevenzione.

La malattia

L’osteoporosi, malattia che colpisce attualmente circa cinque milioni di persone è sempre più all’ordine del giorno,divenendo frequente soprattutto nelle donne in post-menopausa.Tale malattia porta alla perdita di massa ossea, dovuta a cause patologiche, nutrizionali o metaboliche, rendendo le ossa molto fragili e, dunque, poco resistenti e aumentando così il rischio di fratture.

È risaputo che una dieta ricca di cibi integrali, proteine, sodio e soprattutto alcool porta più facilmente l’organismo a sviluppare l’osteoporosi e questo in particolar modo nelle persone che assumono poco calcio e vitamina D.Di conseguenza, è fondamentale seguire una corretta alimentazione. Tuttavia, è importante che ciò venga fatto soprattutto nei primi anni di vita, periodo in cui si gettano davvero le basi per la costruzione del Benessere futuro.

Una malattia che colpisce le donne

Certamente, particolari momenti della vita, quali ad esempio la menopausa nella donna, aumentano il rischio di osteoporosi, così come determinate patologie quali la celiachia o il ricorso a determinati farmaci.L’assunzione di vitamina K e manganese, contenuti in cibi come le prugne, unita al calcio (presente in alimenti come latte, yogurt e formaggi, frutta secca, succo d’arancia, legumi e anche in alcune verdure), è di vitale importanza per la Salute delle ossa, e possono aiutare, senza dubbio, a prevenire questa malattia.

D’altra parte, non bisogna dimenticare l'attività fisicache svolge una funzione importantissima, in quanto porta a fortificare imuscoli intorno alla colonna vertebralee ai fianchi, facendo sì che lo scheletro sia sempre sorretto in modo corretto.Negli ultimi tempi, infine, si è rivelata molto utile nel trattamento di questa malattia, l’ossigeno-ozono terapia, adoperata per tutte quelle malattie che, come l’osteoporosi, portano i tessuti ad avere necessità di un incremento dell’ossigenazione.