Dopo aver analizzato per molti anni i trattamenti alimentari di migliaia di pazienticonquesto tipo di malattia cronica infiammatoria (artrite reumatoide, RA), alla fine del dicembre 2015 i ricercatori dell’Ospedale Arnau de Vilanova (Spagna) hanno pubblicato l’esito degli studi sulla rivista Reumatologia Clinica.
Approcci nutrizionali ed attività fisica nei pazienti con artrite reumatoide
Il digiuno controllato(solo 200-300 Kcal al giorno, per 7-10 giorni) ha prodotto una diminuzione del dolore e dell’infiammazione; i sintomi, però, si sono manifestati di nuovo quando si è ripresa la dieta normale.
Quando il digiuno, invece, è stato seguito da una dieta vegetariana, per un minimo di 13 mesi, sono stati osservati notevoli benefici: una diminuzione significativa del numero delle articolazioni doloranti e gonfie, un miglioramento nella forza della presa manuale e di alcuni parametri ematochimici (diminuzione dialcuni indici di infiammazione, qualiproteina C reattiva e numero di globuli bianchi).
- La dieta Mediterranea (costituita da un piano alimentare bilanciato con carne, pesce, frutta, vegetali ed olio di oliva), ha mostrato molti giovamenti: da una parte la riduzione della pressione sanguigna, dell’infiammazione, dello stress ossidativo, del dolore e del numero di articolazioni gonfie, dall’altra il miglioramento del metabolismo del glucosio e del profilo lipidico. Questo tipo di dieta viene raccomandata anche per contrastare le malattie cardiovascolari e l’osteoporosi, disturbi che si possono manifestare in associazione all’RA.
- La dieta vegana e la dieta ad eliminazione (vengono esclusi i cibi sospettati di essere la causa dei sintomi e poi aggiunti di nuovo, uno alla volta, per individuare quelli scatenanti), hanno prodotto, entrambe, risultati incerti.
- La dieta elementare liquida, che contiene alimenti ed integratori concentrati e predigeriti, non ha riportato alcun vantaggio sul dolore e sulla funzione articolare.
In base alle ultime evidenze scientifiche vengono raccomandati, inoltre, un allenamento aerobico moderato, combinato con un addestramento di tonificazione muscolare;sia per incrementare la massa muscolare che per migliorare la funzionalità delle articolazioni.
Effetto dei supplementi nutrizionali nei pazienti RA
L’olio di pesce, ricco di acidi grassi poliinsaturi (PUFA), diacido eicosapentaenoico (EPA) e di acido docosaesaenoico (DHA), aggiunto alla dieta per almeno 3 mesi ad undosaggio superiore ai 2.7 gr/al giorno, ha provocato la riduzione di alcuni fattori di infiammazione come il TNF e l’IL-1.
L’American Heart Association ne suggerisce il consumo per ridurre la comparsa di problemi cardiovascolari.L’olio di oliva contiene numerosi componenti con potente azioneanti-infiammatoria ed anti-ossidante: acido oleico, linolenico ed alfa linoleico, oltre a composti fenolici.Viene dunque raccomandata la combinazione di olio di pesce e di olio di oliva, sia per ridurre l’uso dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), che per ottenere un più precoce ed accentuato miglioramento generale.