Spesso andiamo dal nutrizionista per migliorare il nostro peso forma, controllare l’ipertensione o l’ipercolesterolemia. I consigli sono sempre gli stessi, attività fisica, dieta equilibrata, migliorare il proprio stile di vita. Tutti fattori estremamente importanti. Ma adesso c’è un motivo in più per seguire questi consigli, la variazione notte-giorno della pressione sanguigna, responsabile di malattie cardiovascolari. Uno studio inglese, appena pubblicata sulla rivista Journal of Human Hypertension, dimostra che questo fenomeno non è un fenomeno ereditario ma dipende dai nostri comportamenti.
La pressione sanguigna
La pressione sanguigna è dovuta alla pressione esercitata dal sangue nelle arterie, spinto dalla contrazione del cuore. Esiste un valore massimo (pressione sistolica) ed un valore minimo (pressione diastolica). La sistolica può aumentare con l’età a causa di una maggiore rigidità dei vasi arteriosi.
Un altro aspetto da monitorare è la variazione della pressione nelle 24-ore, anche questo è un dato clinico molto importante in quanto può diventare responsabile di problemi cardiovascolari. In condizioni normali la pressione arteriosa (sistolica e diastolica) è più alta al mattino, appena svegli, poi si riduce per tornare ad aumentare verso sera. Durante il sonno i valori pressori sono inferiori a quelli diurni.
Ci sono alcune condizioni “normali”, come uno sforzo fisico o una emozione, dove la pressione può aumentare. Ma non tutti reagiscono allo stesso modo. Alcuni sono caratteristiche ereditarie predisponenti, altre dipendono principalmente dalle nostre abitudini e dal nostro stile di vita. Conoscere quello che è ereditario da quello che dipende da noi è importante per poter intervenire in caso di ipertensione.
Lo studio inglese e le variazioni della pressione sanguigna
Uno studio inglese, pubblicato su Journal of Human Hypertension, ha voluto approfondire le cause che possono condizionare i valori pressori nelle ore diurne, notturne e le variazioni che si osservano durante il giorno, la notte e giorno-notte. Non ci sono molti studi che hanno approfondito questo argomento, andando a distinguere le componenti ereditarie da quelli individuali, dovute cioè alle nostre abitudini.
Le oscillazioni dei valori pressori sono clinicamente più importanti del dato pressorio in sé, in quanto rappresentano un importante fattore di rischio delle malattie cardiovascolari.
Lo studio è stato effettuato monitorando 1562 individui adulti di età media 38,6 anni, appartenenti a 509 nuclei famigliari. In questo modo è stato possibile investigare anche il carattere ereditario di vari fenotipi di pressione sanguigna.
I ricercatori inglesi hanno preso in considerazioni molte variabili come età, sesso, marker di adiposità (indice di massa corporea e rapporto vita-fianchi). La colesterolemia totale e la quota di colesterolo cattivo (LDL), i trigliceridi e gli acidi urici nel siero, consumo di alcool e fumo.
Le conclusioni di questo studio sono state che ci sono caratteristiche ereditarie, generalmente responsabile dei livelli pressori delle 24-ore mentre la variazione dei livelli pressori (sistolica) ha un ridotta componente ereditaria.
Del tutto trascurabile è invece la componente ereditaria sulla variazione della pressione diastolica giorno-notte. Se vogliamo quindi ridurre i fattori di rischio dovuto alle variazioni dei valori della pressione, questo dipende solo dal nostro stile di vita e non da componenti ereditarie.