L'embolia polmonare è una malattia causata dall'ostruzione di una o più arterie polmonari, da parte di un coagulo di sangue proveniente da un'altra parte del corpo, il più delle volte le gambe, anche se qualche volta l'ostruzione può essere causata da altre sostanze come aria, sostanze organiche fuoriuscite da porzioni d'osso fratturate o masse tumorali.

In genere, l'embolia polmonare si verifica con la trombosi venosa, cosa che porta alcuni medici a diagnosticare l'una in presenza dell'altra, ma non sempre è cosi, e i recenti casi di morte da embolia polmonare ne sono la prova.

Da qui, lo studio di un gruppo di ricercatori dei Paesi Bassi, che avrebbero trovato il modo per riuscire a diagnosticare il rischio della malattia con un anticipo tale, da poter salvare o evitare di mettere a rischio, la salute del paziente.

Embolia polmonare e la nuova ricerca

Stando allo studio pubblicato da un gruppo di ricercatori dei Paesi Bassi su Annals of Internal Medicine, "calibrare" il test D-dimero a seconda dell'età dei diversi pazienti, aiuta ad individuare i malati con sospetta embolia polmonare, in cui sarebbe possibile anche escludere il rischio d'ostruzione.

Nick van Es, ricercatore dell’Academic Medical Center di Amsterdam, ha dichiarato che per i loro studi, sono ricorsi ai dati di ben 7.268 pazienti,in cui hanno "testato" l'efficienzao meno del test D-dimero applicato con soglia fissa, ossia 500 mcg/l, rispetto ai risultati ottenuti adeguando il test all'età del paziente, la storia familiare, stile di vitae alla loro precedente storia clinica; questo perché l'embolia è una malattia che può colpire chiunque, ma esistono dei fattori che possono aumentare notevolmente il rischio.

Così facendo, i ricercatori hanno misurato un aumento d'efficienza del test 28% al 33%, con consecutiva individuazione della malattia con esattezza e in tempi minori.Stando a Van Es, svolgere il test seguendo tali parametri porterebbe all'individuazione dei soggetti con sospetto clinico diembolia polmonare siaa basso che alto rischio potendo così applicare in tempo le cure del caso, evitandola manifestazione "mortale" della malattia.