Nei paesi Occidentali, il cancro rappresenta la seconda causa di morte dopo quelle associate a problemi cardiovascolari. La ricerca farmaceutica si è quindi lanciata in questo settore, investendo importante risorse per lo sviluppo di nuovi farmaci. E i risultati non si sono fatti attendere. Sul mercato, stanno arrivando farmaci innovativi ed efficaci su numerosi tumori. Ma la ricerca ha un costo, gli investitori cercano il loro tornaconto e così i nuovi farmaci hanno costi sempre più elevati che incidono direttamente sulle casse della sanità pubblica.

Con evidenti problemi di bilancio.

Cancro: una sfida che può essere vinta ma richiede risorse sempre crescenti

Negli ultimi anni, oltre 20 tipi di tumori hanno trovato finalmente una soluzione farmacologica tra gli oltre 70 nuovi farmaci antitumorali lanciati sul mercato. Solo nel 2015, le terapie innovative in campo oncologico hanno inciso per 107 miliardi di dollari. Una cifra enorme ma non sufficiente, se si considera che in molti Paesi i nuovi farmaci non sono arrivati o, anche se presenti, trovano grosse difficoltà ad essere rimborsate dai Sistemi Sanitari.

E’ quanto è emerso da uno studio appena pubblicato dall’IMS Institute for Healthcare Informatics. Lo studio intitolato “Global Oncology Trend Report: a Review of 2015 and Outlook to 2020”, rileva che dal 2014 al 2015 c’è stato un incremento dell’11,5% della spesa globale per le terapie oncologiche, in generale, compreso quindi il costo dei farmaci.

Nel mondo sono oltre 500 le aziende farmaceutiche impegnate nello sviluppo di nuovi farmaci oncologici, con quasi 600 nuove molecole in fase di sperimentazione clinica. I tumori di maggiore interesse sono il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSLC), il carcinoma alla mammella, il cancro alla prostata, alle ovaie e al colon-retto.

Lo scenario globale da qui al 2020

Una crescente richiesta di salute da parte di fasce sempre più ampie di popolazione, il prolungamento della vita media, i costi di ricerca e produzione costantemente in aumento, determinano un mercato dei farmaci in continua crescita. Un settore dell’economia di grande interesse, per tutti.

La crescita globale dei farmaci segue un trend positivo del 7,5-10,5% annuo. Per cui è facile prevedere cosa succederà tra quattro anni. Nel 2020, infatti, il mercato globale dei farmaci oncologici dovrebbe raggiungere la soglia dei 150 miliardi di dollari.

I cosiddetti “payors” - cioè i pagatori istituzionali, autorità statali, regionali, assicurazioni e chiunque è preposto a negoziazione il prezzo dei farmaci – saranno costretti a sperimentare modelli sempre più aggressivi ed efficaci, per far rendere al meglio le risorse a loro disposizione.

Cosa sta cambiando in questo mondo

Quando in gioco ci sono grossi interessi, tutto diventa più competitivo. Così, la ricerca punta verso terapie sempre più personalizzate, perché non è immaginabile trattare dei pazienti con farmaci costosissimi, senza avere un minimo di efficacia.

Non lo accettano i pazienti ma, adesso, non lo accettano più neanche i “payors”.

I tempi di approvazione dei nuovi farmaci. Nel 2013 passavano 10,3 anni dal deposito del brevetto all’approvazione del farmaco. Nel 2015 solo 9,5 anni. Iniziative come la designazione di Breakthrough Therapy, introdotta nel 2012 dall’FDA per le terapie innovative, ha contribuito a questo. Non è più raro vedere farmaci approvati in meno di 5 anni dal deposito del brevetto.

La distribuzione. I nuovi farmaci non sempre arrivano al paziente in tempi rapidi. Anzi, le terapie più innovative (e più costose), in diversi Paesi anche in Occidente, Italia compresa, impiegano diversi anni prima di essere approvate e rimborsate.

I costi. In soli 4 anni, dal 2011 al 2015, negli Stati Uniti il costo delle terapie oncologiche è passato dal 10,5% all’11,5%. Una voce di costo delle terapie è associata al tipo di formulazione del farmaco. Per questo, ove possibile, si preferiscono farmaci a somministrazione orale, evitando anche il costo dell’iniezione.