CD90. Questo è il nome della proteina chiave che caratterizza la cellula da cui scaturisce iltumore pancreatico neuroendocrino. È quanto è stato appena scoperto dai ricercatori dellaStanford University School of Medicine in California e recentemente pubblicato sulla prestigiosarivista PNAS. La scoperta, secondo i ricercatori americani, fornirà la base per lo sviluppo dinuove strategie terapeutiche per eliminare selettivamente le cellule tumorali in questo tipo ditumore del pancreas che attualmente ha una limitata possibilità di essere curatofarmacologicamente.

Infatti, pazienti affetti da tumore pancreatico neuroendocrino localizzato e con metastasilimitate possono essere attualmente trattati esclusivamente mediante asportazione chirurgicadella massa maligna, mentre l’aspettativa di vita per pazienti con stadi avanzati della patologiaè molto breve. Per questo, affermano i ricercatori statunitensi coordinati dal Prof. Weissman, ènecessario caratterizzare i processi biologici e i meccanismi molecolari che innescano le celluletumorali, guidano la loro progressione, e consentono loro di eludere le terapie.A questo scopo, il team del Prof. Weissman, utilizzando una estesa analisi multidisciplinarepartendo da tessuti tumorali resi disponibili da alcuni pazienti, è riuscito a identificare la cellularesponsabile delle prime fasi della formazione del tumore.

Questa cellula, caratterizzata da altilivelli della proteina CD90, è capace da sola di promuovere la formazione del tumorequandoiniettata nel topo.

Inoltre, una sua più approfondita caratterizzazione molecolare ha permessol’identificazione di possibili bersagli terapeutici. In particolare, i ricercatori sono riusciti adindividuare un’altra proteina, CD47, la cui inibizione nelle cellule promotrici del tumore bloccala crescita tumorale, previene la metastatizzazione e prolunga la vita di topi con tumorepancreatico neuroendocrino.

Attualmente, l’inibitore del CD47 è in uno studio clinico di fase Iper i tumori solidi e la speranza, dicono i ricercatori, è che possa fornire risultati promettentianche per il trattamento del tumore pancreatico neuroendocrino. Inoltre, ora che si è capaci diriconoscere la cellula capace di promuovere la formazione del tumore, sarà possibilecaratterizzarla più approfonditamente, permettendo ai ricercatori di conoscere sempre più neldettaglio tutti gli eventi che promuovono la crescita tumorale.I segreti della formazione del tumore pancreatico neuroendocrino stanno per essere svelati.Speriamo.