Rivoluzionaria scoperta legata al cervello umano in Italia, grazie al lavoro di un equipe di ricercatori italiani che hanno coordinato le loro attività di riabilitazione fisioterapica, di logopedia e neuropsicologica per salvare un giovane rumeno di 19enne di nome Alex residente nel nostro paese da circa 12 anni.
Cervello danneggiato: il caso di Alex
Il cervello di Alex dopo un grave incidente stradale riportò un serio trauma cranico nel quale risultò danneggiato in modo particolare l’emisfero sinistro. Al risveglio il ragazzo non solo non parlava più, ma aveva riportato gravi danni a livello motorio, il quadro clinico apparve subito grave vista l’età adulta di Alex.
Il lavoro dell’equipe medica per stimolare il cervello di Alex è stato guidato dal ricercatore Andrea Marini dell’Università di Udine in collaborazione con Valentina Galletto, Karina Tatu, Giuliano Geminiani e Katiuscia Sacco dell’Università di Torino, Marina Zettin del Centro Puzzle di Torino e Sergio Duca dell’Ospedale Koelliker di Torino.
"L’impegno tenace e costante dei nostri collaboratori nel riabilitare il cervello di Alex viene eseguito con il massimo della diligenza della serietà e scrupolosità, con sistemi innovativi di riabilitazione fisioterapica, di logopedia e neuropsicologia, sottoponendo il giovane a bersagliate cure sperimentali" ha dichiarato il responsabile.
Cervello danneggiato: si aprono nuove speranze
La volontà del giovane a non demordere dinanzi ai suoi handicap, coordinata con il lavoro dei nostri ricercatori ha dato il risultato di cui oggi parliamo, il cervello destro di Alex ha incorporato le funzioni di quello sinistro portando a recuperare non soltanto la lingua italiana ma anche la sua lingua natia, la rumena, e non solo: è riuscito a recuperare le capacità motorie compromesse.
Questo è un successo Italiano che ci dimostra, ancora una volta, l’importanza nel credere nel rinforzare quelle che sono le eccellenze scientifiche italiane, quale futuro dell’umanità e necessarie per lo sviluppo di un Paese all'avanguardia.