Lo scorso anno in tutta Europa sono stati registrati 1.800 casi di morbillo. Di questi ben il 28% sono casi segnalati in Italia. Questo non invidiabile primato ha indotto gli esperti ad interrogarsi sulle cause di questo fenomeno. Sicuramente lamancata vaccinazione o una vaccinazione incompleta sono da annoverare tra le principali cause. L’ECDC ricorda che affinché una comunità sia protetta da una infezione, almeno il 95% dei soggetti di questa comunità devono essere vaccinati (immunità di gregge). Solo questa diffusa vaccinazione è in grado di proteggere anchei pochi soggetti non vaccinati.

Un monitoraggio lungo 12 mesi, in 26 Stati

I dati diffusi a giugno dall’ECDC si riferiscono ai casi di morbillo registrati in tutta Europa dal 1° giugno dello scorso anno al 31 maggio di quest’anno. Ci sono stati 1.800 casi, di cui ben 515 segnalati nel nostro Paese, cioè il 28% di tutti i casi europei. Una percentuale che pone l’Italia in cima a questa classifica, come numero assoluto, e in terza posizione come rapporto casi/numero di abitanti, dopo Lituania e Romania.

Il monitoraggio continuo nei 26 Stati membri, ha fatto registrare in alcuni Paesi anche un altro fenomeno, un picco dei casi nei primi 5 mesi del 2016. Solo in Italia, tra gennaio e maggio ci sono stati 365 casi, in Germania 362 casi, in Romania 243 casi e nel Regno Unito 212 casi.

A livello europeo questa impennata ha rappresentato il 58% dei casi in soli 5 mesi. Gli esperti dell’ECDC hanno spiegato che questa impennata è un fenomeno prevedibile, in quanto associato ai climi temperati tipici del cambio di stagione, fine inverso/inizio primavera.

L’importanza del vaccino

Il 75% dei soggetti che avevano contratto il morbillo non erano vaccinati, altri avevano una copertura vaccinale incompleta o difficile da stabilire perché avanti con gli anni.

Solo il 3% dei pazienti era stato correttamente vaccinato.

I neonati, ovvero i bambini fino ad un anno, sono stati i soggetti più vulnerabili a causa della mancata vaccinazione che inizia dal secondo anno. Ma oltre il 40% aveva più di 20 anni.

Normalmente il vaccino contro il morbillo è associato a quello contro la parotide e alla rosolia (trivalente).

La prima dose vien somministrata a partire dal 12° mese, seguita da una seconda dose, a 5-6 anni. Assicura una efficacia di oltre il 98% e una immunità che dura tutta la vita.

L’ECDC, oltre a fornire dati di questo tipo, elabora una serie di informazioni basate su dati della letteratura scientifica internazionale, sull’incidenza dei 30 delle malattie infettive più comune che colpiscono i bambini a partire da 1° mese fino a 18 anni. Molte di queste malattie possono essere controllate con una diffusa vaccinazione.

Ma, come detto, per avere una copertura vaccinale ampia, che quindi riesce a proteggere anche coloro che non sono vaccinati, ad esempio perché sconsigliati dai medici per motivi di Salute, è necessario arrivare a vaccinare almeno il 95% dei soggetti della comunità. Questo viene definito immunità di gregge, e riesce a proteggere anche quel 5% non vaccinato.