E' nato cinque mesi fa, si chiama Abrahim Hassan ed è il primo bimbo frutto della fecondazione assistita con 3 persone. Una rivoluzione nel mondo della scienza e della medicina, in particolare nel settore della Ginecologia, dove da tempo si cerca di dare una soluzione a questo tipo di gravidanze assistite. E' stata la rivista scientifica New Scientist ad annunciare la nascita del bimbo che oltre al Dna del padre e della madre, ha anche un pezzo di #DNA di una donatrice. In particolare è stata utilizzata la tecnica spindle nuclear transfer:sono stati sostituitii mitocondri difettosi della cellula uovo della madre che soffre della Sindome di Leigh.
Questa soluzione potrebbe evitare al figlio di contrarre la stessa patologia. I genitori del bimbo, una coppia giordana, avevano già perso due figli proprio a causa del sopravvenire di questa malattia ereditaria.
In Messico non ci sono regole
La gravidanza, che si è conclusapositivamente, è stato condotta in Messico da Jonh Zhang, medico delNew Hope Fertility Center di New York. Il dottor Zhang è intervenuto sull'accaduto, dichiarando che lascelta è ricaduta sul Messico perché "non ci sono regole". Lo stesso medico ha affermato che "salvare vite è la cosa etica da fare".Il bambino, nato il 26 aprile 2016. non presenta ad oggi alcun sintomo di patologia.
Gli studi e i tentativi condotti in materia negli anni passati, soprattutto negli anni '90, non avevano avuto gli effetti sperati, poiché i neonati avevano disordini genetici e per tale motivo furono vietati gli studi.
Questo tipo di tecnica è stata riconosciuta per via legale nel Regno Unito e questo ha provocato un grande dibattito nella comunità scientifica, soprattutto per i risvolti ignoti che tale tecnica riserva. Inoltre si è aperto un'aspra discussione sul diritto d'identità e sull'etica di tale intervento.
Ad ottobre, a Salt Lake City, si terrà il convegno dellaSocietà americana di medicina della riproduzionee in quella occasione verrà presentato il risultato di questa rivoluzionaria tecnica di fecondazione assistita.