Berlino ha il primato di "capitale dello spinello" in Germania.In nessun altro luogo comea Berlinol'uso della cannabissiè andatodiffondendo sempre più nel tempoin maniera allarmante.

Secondo un recente studio sarebbero circa 380.000 le persone, uomini e donne, che fanno abitualmente uso di marijuana nella capitale tedesca. Tra queste un numero crescente di giovaniminorennila cui "prima volta"è stata anticipatain modo sempre piùsignificativo nell'ultimo ventennio. Gli studi dimostrano che il 17,2 per cento dei ragazzi comincia a fare uso di cannabismolto spessoper spirito di emulazione.

I giovani tra i 18 e i 24 anni rappresentano però ancora la "fetta" più corposa del fenomeno, stimati attorno al 46,4% del totale.

La psicologa tedesca Yehonala Gudlowski, dal canto suo, stigmatizza che, contrariamente a quanto si pensi, gli effetti della cannabis sul cervello nella delicata fase dello sviluppo sono devastanti e il rischio che sfocino in psicosi di natura schizofrenica è elevatissimo.

Una ragione di per sé sufficiente perché il Dipartimento per la Salute e gli Affari Sociali (Sen GesSo) pensasse di correre ai ripari, lanciando sul sito Berlin.de la campagna Zu breit? (troppo vasto?).

Gli adolescenti come protagonisti

L'iniziativa - nata allo scopo di monitorare l'uso delle droghe cosiddette leggere tra le giovani generazioni - è rivolta direttamente airagazzi delle scuoleche attraverso una serie di quiz e di video vengono interpellati per partecipare a un sondaggio dal titolo: Che cosa sai della cannabis?

La campagna consta di tre progetti:

un kit scuola con poster, cartoline e volantini che verranno distribuiti negli istitutisecondari di Berlinoa partire da questo mese (sono previste anche info per i genitori e gli insegnanti); workshops e la pubblicazione di un elenco costituito da un cospicuo numero di servizi di emergenza, sportelli di ascolto, comunità di recupero.

Ma la novità più interessante è indubbiamente la "chat". Gli utenti del sito potranno accedervi in forma anonima confrontandosi con gli esperti del settore e gli operatori sanitari.E anche tra di loro, per scoprire insieme che si può vivere appieno la gioventù anche senza "bruciarla".