Ha fatto scalpore la scelta di una 14enne inglese malata di cancro che, per sua libera scelta, ha chiesto di essere ibernata in attesa che la scienza faccia passi avanti nella ricerca di una cura adatta a sconfiggere il suo male. Una lunga battaglia che ha visto la vittoria della ragazza ottenendo il via libera da parte del tribunale, sarà così ibernata post-mortem e risvegliata in tempi da stabilire.

Ma la coraggiosa inglesina non è la prima ad effettuare questa scelta e sembra che non sia in Gran Bretagna il centro di ibernazione più "frequentato".

In Arizona (USA) esiste un Centro specializzato denominato Alcor che conta ben 143 pazienti ibernati ed oltre 1600 che attendono il loro posto al "fresco". Il centro statunitense sembra essere il più attivo al mondo, tanto da contare fino al mese scorso 1584 soci e 1104 pronti ad essere ibernati alla cessazione della loro vita, avendo completato le pratiche necessarie.

Bambini ibernati a scopo medico

Precedentemente molte persone hanno scelto di ibernarsi a scopi medici compresi bambini. Nello scorso anno una coppia di origine tailandese decise di ibernare la propria bambina di soli 3 anni deceduta a causa di un tumore al cervello. La scelta della crioconservazione fu dettata dalla speranza che in futuro vi sia un avanzamento della ricerca medica riguardo a questo tipo di tumore, questo sperando che la figlia possa tornare in vita ed essere curata.

La bambina. Matheryn Naovaratpong, dichiarata morta il giorno 8 gennaio 2015, risulta essere la più giovane paziente del centro di ibernazione statunitense, la 135esima nel mondo e la prima dell'Asia. A Scottsdale risultano attualmente crioconservati 145 corpi di cui 105 sono di sesso maschile e 40 di sesso femminile. Il centro di ibernazione ha dichiarato di aver aggiunto le ultime 100 iscrizioni durante l'ultimo anno e mezzo e i restanti nei 5 anni precedenti a causa di una preparazione più lunga.

La scelta della crioconservazione cresce rapidamente nel corso degli anni come le critiche e i dubbi su questa tecnica di conservazione che per molti rappresenta una speranza per il futuro mentre per altri una pura illusione.

Crioconservazione nanotecnologia molecolare

I soci sono di diverse culture ed estrazioni sociali, si distinguono fra gli altri il produttore Lumar lrishnamsetty, la Famiglia Kulakovich tra cui i figli di solo 3 anni (Molly) e 1 anno (Ada), iscritti regolarmente all'Alcor.

Il responsabile del centro di crioconservazione statunitense ha precisato che "nessun umano adulto è stato riportato in vita fino ad oggi. I pazienti vengono crioconservati con appositi trattamenti per attendere lo sviluppo della futura tecnologia, soprattutto la nanotecnologia molecolare, nella speranza che questo possa rendere possibile il ritorno alla vita dei pazienti ibernati". I medici specializzati che operano presso la Alcor si recano dal paziente solo dopo la morte dichiarata dal medico legale e solo dopo procedono all'ibernazione seguendo particolari procedure. Il corpo e il cervello del paziente vengono trattati e sistemati in apposite celle con ghiaccio secco a -80°C. In seguito avviene il trasporto presso il centro Alcor in Arizona (USA) dove il paziente viene conservato in particolari celle che raggiungono la temperatura di -196°C.