In tutto il mondo sono oltre trecento le ricchissime persone decedute, ibernate e consegnate alla speranza di una vita eterna. Già negli anni '60 alcuni miliardari e modesti cittadini rifiutavano l'idea di morte come tale, preferendo scommettere sull'evoluzione Scienza per allontanare gli effetti della morte e credere che si tratti soltanto di una malattia reversibile.

Oggi, dopo la discussa sentenza del tribunale inglese che ha concesso il via libera all'ibernazione post mortem ad una ragazza di soli 14 anni, affetta da un tumore e morta nell'ottobre scorso, ha riaperto più che mai il dibattito.

Da una parte il mondo medico, ecclesiastico e di chi veramente ci crede, dall'altra i finanziatori delle uniche tre strutture internazionali che offrono il costoso servizio di crioconservazione.

Le Navi del Tempo

Con questo nome fantascientifico vengono chiamate le strutture create appositamente per il traghettamento, per usare un termine dantesco, verso la vita eterna. L'ultima arrivata alla Timeship Alcor di Arizona, con il consenso della madre ma non del padre, è questa minorenne inglese che per la modica cifra di 200mila dollari è stata congelata in una capsula di acciaio inox a -196º nell'azoto liquido.

I sogni di chi spera in questa controversa tecnica a volte si imbattono nel lungo iter burocratico e negli eccessivi costi del moderno business.

All'Alcor per crioconservare solo il cervello occorrono circa 80.000 dollari. In Russia, la KrioRus di Mosca, congela corpi umani e animali con la speranza di riportarli in vita, se e quando la scienza sarà in grado, per 40mila dollari a corpo e 20mila per la sola testa.

Lusinghe della cultura pop

Questo sogno è radicato negli studi di Robert Ettinger e riversati nel libro “La prospettiva dell'immortalità” del 1962.

La pietra miliare dell'ibernazione viene posta con la conservazione del corpo di James Bedford. Da allora le prenotazioni non si contano più con le dita di una mano, sono oltre 1.500 le persone in lista di attesa e con il biglietto in mano per sottomettersi al trattamento che per ora non garantisce alcuna certezza rispetto alle ingenti somme sborsate.