Ad oggi si contano 600 milioni di adulti e 41 milioni di bambini sovrappeso o obesi. Il primo approccio (dieta ricca di frutta e verdura ed esercizio fisico di 30 minuti al giorno per 5 giorni) non ha sempre successo; ulteriori strumenti sono i farmaci antiobesità come Orlistat o Lorcaserin, o la chirurgia bariatrica, ma possono comportare effetti indesiderati.

E’ sempre più avanzata la ricerca di alimenti/bevande funzionali, contenenti sostanze bioattive, per la gestione del peso e dell’obesità addominale. Recenti studi clinici hanno osservato che il consumo giornaliero di tè verde di 750 mL-1 L per 12 settimane, o di 3 tazze di caffè per 3 settimane, riduce il grasso viscerale.

Essendo considerate bevande contenenti sostanze bioattive (caffeina, polifenoli come le catechine, acidi fenolici), hanno infatti inibito alcune proteine coinvolte nella maturazione degli adipociti (cellule) del grasso viscerale.

Non solo, ma entrambi hanno mostrato di influenzare il microbiota intestinale. In particolare hanno indotto l’aumento dei Bifidobatteri benefici (questi inibiscono i batteri nocivi, incrementano il metabolismo energetico e le difese immunitarie) e hanno ridotto il rapporto Firmicutes/Bacteroidetes, induttore di infiammazione cronica sistemica, caratteristica negli obesi. Il lavoro è stato pubblicato dall’ Institute of Food Science and Technology, National Taiwan University, sulla rivista Food and Function, nel novembre 2016.

Azione del tè e del caffè sul grasso viscerale

Nell’obeso l’assunzione di energia è maggiore della spesa energetica; l’eccesso di calorie viene conservato sotto forma di triacilglicerolo negli adipociti; questi aumentano di numero (iperplasia) e dimensione (ipertrofia).

Il processo di adipogenesi, ossia di formazione degli adipociti maturi, avviene mediante diversi stadi (precursori del mesenchima, preadipociti, espansione mitotica, differenziazione terminale) e coinvolge proteine del ciclo cellulare e fattori di trascrizione (come i recettori PPAR gamma).

Il grasso viscerale, localizzato nella cavità toracica e addominale, contiene anche cellule immunitarie (come i macrofagi) e induce un elevato rischio del diabete di tipo 2 e delle malattie cardiovascolari.

Per prevenire la sindrome metabolica e il grasso epatico, e controllare il peso, le ultime linee guida dietetiche quinquennali (2015-2020), emesse negli Stati Uniti, invitano a bere 3-5 tazze al giorno di tè verde (estratto di Camelia sinensis, non fermentato e concentrato di catechine) oppure di caffè (miscela Arabica).

Azione anti-obesità del tè e del caffè sul microbiota intestinale

Ci sono mille miliardi di microrganismi nell’intestino umano (microbiota), suddivisi in 4 maggiori phyla: Proteobatteri, Actinobatteri, Bacteroidetes, Firmicutes. Sia negli adulti che nei bambini influenzano il metabolismo, il sistema immunitario e la suscettibilità alle malattie. La predominanza, negli obesi, di Firmicutes rispetto ai Bacteroidetes, comporta alterazione della risposta immunitaria, dell’assorbimento del glucosio, insulino resistenza, maggior lipogenesi e aumento della permeabilità della barriera intestinale. I recenti studi clinici hanno dimostrato che la somministrazione del tè verde e del caffè migliora la composizione della flora batterica, suggerendo un effetto anti-infiammatorio e anti-obesità.