Il grasso addominale è un problema che affligge non solo gli uomini, ma anche le donne in menopausa. Diversamente da quello sottocutaneo, si trova nella cavità addominale, circonda il fegato e l’intestino ed è dannoso, poiché produce sostanze infiammatorie per l’organismo. E’ presente in soggetti con diabete di tipo 2, iperinsulinemici, insulino-resistenti, ipertesi e può portare all’infarto, all’ictus e a certi tipi di tumori (colon e seno).

Basterebbero solo due giorni a settimana di esercizi ad alta intensità (HIIT) per ridurlo drasticamente, come dimostrato nello studio condotto presso la Blaise-Pascal University e pubblicato sulla rivista Diabetes and Metabolism nel dicembre 2016.

Sono state reclutate 17 donne di età media di 69 anni, obese con un indice di massa corporea (BMI, pari a 31 kg/m2) e diabete di tipo 2; sono state suddivise in due gruppi di allenamento con la bici (spinning) per 1 ora, due volte alla settimana per 2 mesi. Uno ad alta intensità ha previsto 8 secondi di sprint (al 77-85% della frequenza cardiaca massima) seguiti da 12 secondi di recupero; l’altro ha seguito una pedalata a velocità costante (frequenza cardiaca al 55-60% della frequenza cardiaca massima).

Entrambi hanno rivelato una riduzione della massa grassa totale, ma solo il gruppo allenato con il programma HIIT, ha evidenziato una limitazione significativa del grasso viscerale e dei livelli di glucosio e del colesterolo nel sangue.

Grasso viscerale

Le misure della circonferenza addominale, nelle donne superiore ad 88 cm e nell’uomo superiore a 102 cm, possono indicare la presenza di un contenuto di grasso addominale superiore alla norma.

Questo rappresenta un vero e proprio organo endocrino, in grado di rilasciare ormoni dello stress, come il cortisolo e sostanze infiammatorie (citochine), stimolanti la sintesi di glucosio, trigliceridi e insulina (iperinsulinemia).

Oltre alla predisposizione familiare, una serie di fattori come l’età, l’alimentazione sbilanciata, ricca di zuccheri e grassi saturi e povera di fibre, la mancanza di movimento, una durata del sonno inferiore alle 6 ore al giorno e lo stress, contribuiscono alla formazione del grasso viscerale.

Combatterlo è, quindi, necessario per evitare l’insorgenza di malattie metaboliche; è possibile mediante l’adozione di una dieta bilanciata oppure anche soltanto con un’attività fisica adeguata.

Camminare è il modo più semplice per mantenersi fisicamente attivi. Accessibile a tutti, questa attività non richiede di equipaggiarsi con un’attrezzatura particolare e può essere praticata ovunque.

Oltre allo spinning utilizzato nella sperimentazione clinica, è efficiente a contrastarlo anche l’attività aerobica (camminata veloce e jogging).

Studio clinico

Prima di iniziare l’allenamento, i partecipanti sono stati controllati per il grasso viscerale mediante analisi DEXA e per i parametri plasmatici (glucosio, emoglobina glicata, trigliceridi, colesterolo LDL e HDL). Hanno seguito solamente i programmi di attività fisica, senza alterare le proprie abitudini alimentari.

La massa grassa totale (FM) è diminuita in entrambi i gruppi, mentre il grasso viscerale ha subito una perdita cospicua di circa il 25%, solo nel gruppo allenato con il protocollo HIIT.

L’emoglobina glicata (indicativa della glicemia media in due mesi) e il rapporto colesterolo totale/HDL sono stati trovati più bassi dopo due mesi di allenamento.

Nonostante la mancanza di restrizione calorica associata agli esercizi fisici, l’allenamento HIIT è risultato adeguato a contrastare l’obesità centrale; potrebbe essere, quindi, proposto come valida alternativa alla dieta.