Avrebbero dovuto essere vietati perché favoriscono l'anoressia, invece certi medicinali sono stati venduti nella farmacie come preparati galenici. Quei terribili farmaci sono rimasti sui scaffali delle farmacie per diversi anni nonostante fossero stati proibiti. Della vicenda inquietante ha parlato anche il Corriere della Sera. Le Fiamme Gialle stanno indagando in merito da diverso tempo.

Luigi Marzulli stroncato da un miscuglio di farmaci

7 manager del Ministero della Salute sono nel mirino degli investigatori per disastro colposo. I dirigenti, in sostanza, non avrebbero fatto nulla per evitare il commercio dei farmaci anoressizzanti.

Nessuno, tuttavia, è stato ancora iscritto nel registro degli indagati. I finanzieri del Nucleo Tutela Spesa Pubblica hanno avviato le indagini concentrandosi su sequestri e inchieste condotte in passato. I militari hanno orientato le loro ricerche, in particolare, verso la fendimetrazina: tale sostanza avrebbe provocato il decesso del 37enne Luigi Marzulli. Questo, 7 anni fa, assunse un mix di medicinali per perdere peso. Il padre di Luigi ha affermato, durante un'intervista, che al 37enne venne prescritta proprio la fendimetrazina per perdere peso, ovvero un farmaco che causa l'anoressia e per questo vietato. Tale sostanza venne soppiantata dalla fenilpropanolamina/norefedrina. Anche questa, l'anno scorso, è stata vietata.

Le sostanze pericolose non sono contemplate nella tabella di quelle da proibire nei prodotti galenici. Le Fiamme Gialle hanno scoperto che nessun dirigente del Ministero della Salute avrebbe evitato la vendita delle preparazioni galeniche anoressizzanti da parte di medici e farmacisti.

L'inchiesta sui farmaci anoressizzanti è partita dopo la morte di Marzulli

L'assenza dei controlli sarebbe stata alla base anche della morte di Karageorgiou Fotini e l'ictus di Catia Parenza. Il padre di Marzulli e il marito della Parenza hanno presentato molti esposti per vietare la fenilpropanolamina nel Belpaese.

L'inchiesta sui farmaci anoressizzanti è partita dopo la morte di Marzulli e, nel 2013, si è arrivati al ritiro dal commercio e al sequestro della fendimetrazina. Adesso diversi dirigenti del Mnistero della Salute rischiano grosso.