La maestra morta a Roma il giorno di Santo Stefano non era affetta da meningite meningococcica, ovvero quella trasmissibile da persona a persona. A causare il decesso della donna il batterio escherichia coli, presente nell’intestino, responsabile dell’insorgenza della malattia. A darne notizia la Regione Lazio che ha reso noti i risultati degli esami effettuati presso l’ospedale universitario di Roma Agostino Gemelli. Se da una parte l’allarme è rientrato, dall’altra bisogna fare i conti con una patologia che, in virtù dei tanti casi registrati soprattutto in Toscana, torna a fare paura.

Intanto a Roma in via precauzionale tutte le persone che erano state i contatto con la maestra negli ultimi giorni sono state sottoposte a profilassi, in particolar modo gli alunni della scuola Cesare Battisti dove la maestra insegnava. Una volta giunta la conferma che non ci si trovava davanti alla meningite da meningococco, la profilassi è stata interrotta.

Meningite: natura, sintomi e terapie

L’infiammazione delle membrane che avvolgono il midollo spinale e il cervello, dette meningi, è la causa che scatena l’insorgenza della meningite. La causa dell’infiammazione è solitamente di natura infettiva, principalmente virale o batterica. La forma virale, che nella maggior parte dei casi non porta gravi conseguenze, è la meno pericolosa e ha una risoluzione nell’arco di 7-10 giorni.

Discorso diverso va fatto in merito a quella batterica, decisamente più complessa e rara, con conseguenze letali. La forma virale si trasmette da persona a persona per via aerea attraverso le secrezioni respiratorie. Paradossalmente sono molto rari i casi di contagio da persona malata. Il più delle volte, infatti, a trasmettere la malattia sono i portatori sani.

In presenza di meningite le persone a rischio sono ovviamente quelle che sono state più a contatto diretto con la persona, abitando la stessa casa o frequentando lo stesso posto di lavoro. La meningite si manifesta con forte mal di testa, irrigidimento della nuca, intolleranza alla luce (fotofobia), dolore ai muscoli, vomito. La terapia per la forma virale è con analgesici e antipiretici, antibiotica per quella batterica. Ad ogni buon conto la vaccinazione resta il migliore metodo preventivo.