Il 26 dicembre scorso al policlinico Gemelli è deceduta un'insegnante di 52 anni della scuola Cesare Battisti di Roma. La donna era stata ricoverata il giorno di Natale all'ospedale San Giovanni e poi trasferita al Policlinico. E' stata disposta l'autopsia per capire se si è trattato di un caso di meningite B o C.

In Italia c'è grande preoccupazione, dato che i casi recenti hanno dimostrato che l'infezione è tutt'altro che sotto controllo, è evidente che va cambiato qualcosa nelle attuali vaccinazioni e nelle tecniche di diagnosi per meglio prevenire ed affrontare tutte le tipologie di meningiti.

Anche le informazioni in circolazione non sono sempre chiare. Su un articolo di approfondimento di un importante sito di notizie italiano si legge che i batteri responsabili sono tre: il meningococco, il pneumococco e l'emofilo. Ma sullo stesso sito, parlando dell'ultimo decesso, lo si attribuisce al batterio escherichia coli. Sul sito prevenzionemeningite.it si legge, invece, che la meningite può essere provocata sia da batteri che da virus. Già queste prime informazioni sull'origine della malattia sono disorientanti.

Alla scoperta di un problema serio

Proseguendo nel tentativo di saperne di più si scoprono altre cose allarmanti

  • esistono vari tipi di meningite
  • i primi sintomi sono del tutto confondibili con quelli di una normale influenza (febbre, nausea e vomito).
  • l'unico modo per avere una diagnosi certa è prelevare un campione del liquido che risiede nello spazio compreso tra due vertebre lombari (operazione da effettuare in ospedale utilizzando aghi e siringhe speciali) ed analizzarlo
  • per il meningococco B non esiste al momento un vaccino
  • non tutti i vaccini attualmente disponibili rientrano tra le vaccinazioni effettuate per prassi

In questo contesto di grave incertezza, ci auguriamo che il Ministero della Salute proceda al più presto a ridefinire al meglio quali vaccinazioni sia necessario fare, in quali periodi della vita e con quali frequenze ripeterle.

Nel caso le vaccinazioni non garantiscano un'adeguata copertura contro batteri e/o virus responsabili delle forme più gravi di contagio, è importante informare in modo chiaro su quali siano le tipologie di meningite verso i quali non siamo protetti e sulle norme di comportamento che aiutano a minimizzare il rischio di contagio, per noi e per i nostri figli.