E' ormai ricorrente la cronaca che comunica sempre più frequentemente, il decesso di persone colpite da meningite. Ricordiamo che solo in Toscana si sono registrati un totale di 60 casi, dovuti al meningococco C tra il 2015 e il 2016 e l'ultima vittima di appena 22 mesi è stata registrata presso l'ospedale pediatrico Meyer della città di Firenze. L'Italia sembrava aver cessato di preoccuparsi da tempo di questa malattia che generalmente può essere di origine infettiva, virale, batterica o causata da funghi; invece i vari casi che continuano a raccontare i media, hanno risvegliato l'interesse verso le vaccinazioni che sembravano ormai scomparse.

La domanda che la maggior parte della popolazione si pone, è quali sono i veri rischi, ma sopratutto che cos'è la malattia della meningite, se si può riconoscerla, come evitarla, la profilassi e tanti altri piccoli quesiti che con questo articolo cercheremo di evidenziare.

Meningite, cos'è, rischi e pericoli

Iniziamo con lo spiegare che la meningite è una malattia del SNC (sistema nervoso centrale) e 'colpisce' le meningi (da cui prende nome), le membrane dell'encefalo (la parte interna contenuta nel cranio) e il midollo spinale (porzione extracranica che inizia dal foro occipitale fino ad arrivare al coccige). La gravità della meningite è variabile in quanto può essere determinata da una forma virale, batterica o da altri microrganismi iatrogeni; cioè, causati da medici o farmaci e può classificarsi, secondo la variabile con cui colpisce, in acuta (la forma più grave), subacuta (che permane fino a due settimane), o cronica (fino a un mese).

La prima forma, quella acuta, è caratterizzata da una triade di sintomi: forte cefalea, febbre alta e rigidità nucale; il sintomo più preoccupante per la diagnosi di meningite fulminante. Quindi, se oltre ai sintomi elencati si avvertono nausea, vomito e quando si china la testa risultano esserci forti dolori anche al collo, è il caso di allarmarsi e parlarne subito con il medico di base.

Tipi di meningite, diagnosi e profilassi

La meningite, solitamente causata da virus (la forma meno grave e frequente), è identificata anche da numerosi sottotipi di batteri del meningococco (Neisseria Meningitidis) e i più pericolosi e letali sono: A, B, C, Y e W135. Solo per il B e il C esiste da tempo la profilassi del vaccino.

Oltre ai primi 'sottotipi' elencati è stato identificato il pneumococco; l'agente batterico invasivo più comune, presente nella cavità nasale e nella gola, che può dare diversi quadri clinici di sepsi ma non eguagliabili a quelli da meningococco. Di qualsiasi forma si tratti, la meningite può essere diagnosticata in seguito ai sintomi che permettono i primi allarmi e identificata con relativi esami del sangue o in seguito al prelievo di liquor (liquido cerebrospinale). E' utile ricordare che le patologie batteriche da meningococco, possono colpire sopratutto i bambini nei primi 5 anni di età e questa può aumentare a seconda del germe da cui si è contagiati. La profilassi consiste nella somministrazione di antibiotici per chi è entrato in contatto con persone e luoghi in cui è stata fatta la diagnosi di meningite. Se si vuole avere una protezione futura bisogna invece vaccinarsi ed effettuare i 'richiami' nei tempi prestabiliti.