La sclerosi multipla o SM è una grave patologia autoimmune che va a colpire il sistema nervoso centrale dell’individuo, provocando una serie infinita di gravi sintomi che spesso progrediscono fino a portare alla paralisi o alla disabilità cognitiva.

Si stima che la speranza di vita in caso di sclerosi multipla sia di circa da 5 a 10 anni inferiore rispetto a quella di un soggetto sano.

Nel mondo sarebbero circa 3 milioni le persone a soffrire di sclerosi multipla, le cui cause ancora oggi sono al centro di numerosi dibattiti.

Le speranze nel farmaco ocrelizumab

Un farmaco dal nome difficile ma dalle potenzialità enormi, quello studiato dalla comunità scientifica medica di tutto il mondo, effettuando test su campioni di individui affetti da sclerosi multipla.

L’crelizumab, questo il nome del medicinale, ha dimostrato di rallentare i danni al cervello provocati dalla grave patologia; in particolare una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine rivela i successi ottenuti sulla base di esperimenti svolti su 700 individui in tutta Europa e negli Stati Uniti.

Il farmaco avrebbe dimostrato di avere effetti benefici anche in quei casi di sclerosi multipla che si presenta con attacchi distinti a distanza di tempo tra uno e l’altro.

Prima volta che un farmaco dimostra di ridurre la progressione della SM

L’ocrelizumab è il primo farmaco in assoluto che avrebbe dimostrato di ridurre la progressione tipica della sclerosi multipla e rappresenta una vera e propria speranza di trattamento efficace per coloro che sono affetti dalla forma primaria e che quindi potrebbero vedere rallentato il peggioramento dei sintomi.

Il Dottor Peter Calabresi della Johns Hopkins University of Baltimora avrebbe affermato con soddisfazione che, viste le caratteristiche del farmaco, si potrebbe considerare questo momento come l’inizio di una serie di ricerche volte a ridurre significativamente il numero di pazienti affetti da forme progressive di SM.

L’ocrelizumab agisce sulle cellule immunitarie B, frenando la loro azione aggressiva alla guaina protettiva dei nervi, la mielina.

Assunto per via endovenosa, il farmaco è stato accettato per la revisione ai fini del suo utilizzo, dall’Agenzia Europea per i medicinali e dalla Food and Drug Administration.