La pet therapy viene da sempre utilizzata come supporto terapeutico in alcuni settori del campo medico. Non solo compagni di gioco o di lunghe passeggiate al parco, cani e gatti rappresentano spesso un un enorme sostegno dal punto di vista psico-fisico.

Non si tratta soltanto di convinzioni comuni, ma adesso è la stessa scienza a sostenerlo.

Dai bambini agli anziani, gli animali possono accompagnare la vita di una persona e contrastare una vita altrimenti noiosa o eccessivamente sedentaria.

La pet therapy per la scienza

La pet therapy, intesa come una terapia degli animali domestici, è diventata una stigmatizzazione dal punto di vista scientifico, come dato certo e universale.

E' stato stabilito che accarezzare una animale - sia esso un cane, un gatto, un coniglio, o qualunque altro tenero animale domestico - permette di ridurre la pressione sanguigna l'ansia e il battito cardiaco; tutto questo stimolando la produzione degli ormoni del benessere.

Il primo progetto di utilizzo degli animali negli ospedali avvenuto in Lombardia, è stato effettuato nell'ospedale Carreggi di Firenze.

Si tratta di un'innovazione che permette di accettare gli animali nei reparti di rianimazione, con la finalità di ridurre lo stress da ricovero.

Si tratta di un'idea che era stata portata avanti già nelle case di cure, e da adesso anche negli ospedali, soprattutto per coloro che sono "bloccati" su un letto d'ospedale e che possono beneficiare della compagnia degli animali domestici.

Cani e gatti accolti negli ospedali e nelle case di cura in Lombardia

Gli aspetti di favore della pet therapy sono stati talmente messi in evidenza, che la Lombardia ha deciso di apportare tale novità anche negli ospedali e nelle case di cura.

Ovviamente rispettando le regole che garantiscono un'adeguata igiene dei pazienti.

L'accesso degli animali negli istituti sanitari deve essere necessariamente visionato da maggiorenni, e gli animali devono essere muniti di museruola e condotti al guinzaglio. I gatti e i conigli devono essere trasportati negli appositi trasportini.

Chi non si adegua a tali regole è soggetto ad una multa pecuniaria da 150 a 900 euro.