In seguito all'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), firmati dall'attuale Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, i vaccini saranno gratis e senza ticket. E' stato annunciato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la quale ha affermato che "non bisogna attendere altri 15 anni per un' ulteriore revisione", come è accaduto per quello in questione. Se, un tempo, le prestazioni sanitarie restavano completamente a carico dei cittadini, indipendentemente dalla malattia o dal luogo di residenza del paziente, ora, invece, quelle che riguardano il papilloma virus o il meningococco sono gratuite.

Tutte le novità sui vaccini

Nell'aggiornamento dei Lea, sono stati introdotti: l'autismo, prevedendo integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie; le malattie rare, come la sclerosi sistemica progressiva e le malattie croniche invalidanti, come la celiachia e la Sindrome di Down. Sono previsti, infine, le terapie contro il dolore, uno screening alla nascita per accertare subito la presenza di eventuali malattie ereditarie e nuovi vaccini: l'anti-pneumococco, l'anti-meningococco e l'anti-varicella.

Alcune indagini statistiche

Naturalmente questo giova agli italiani, che, in tempo di crisi, ogni uscita pesa come un macigno. A volte, infatti, si preoccupano della sanità a malincuore, preferendo quasi lasciarsi morire, piuttosto che pagare il ticket delle prestazioni sanitarie o attendere il proprio turno nelle liste che li dividono dall'ambita visita o cura prescritta dal "luminare" di turno.

E non è uno scherzo: si stima che sono più di 316 mila i nuclei familiari che si sono impoveriti per affrontare le spese sanitarie, facendo riferimento soprattutto alle famiglie del Mezzogiorno (2,7%). Il 5% delle famiglie dichiara di dover rinunciare a qualche farmaco o test diagnostico, con la conseguenza che l'Italia spende un terzo in meno rispetto al resto dell'Europa occidentale. A livello regionale, invece, il Trentino Alto Adige è la regione più sana, seguita dal Veneto, dal Piemonte, dalla Campania e dalla Calabria, considerata la più malata.