Le è bastato un tweet per annunciare una svolta attesa da milioni di persone: “Il premier ha firmato i nuovi #Lea e il Nomenclatore delle protesi: passaggio storico per la #sanità italiana”. Firmato Beatrice Lorenzin, ministro della Salute.
Vaccini gratis, ma si teme un aumento dei ticket sanitari
Grazie al via libera del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) viene collegato il nuovo Piano nazionale vaccini che, ha spiegato Lorenzin all’Ansa, diventeranno gratuiti per tutti i cittadini e non saranno soggetti al pagamento del ticket.
Il motivo di questa scelta, ha specificato la Lorenzin, è dovuto al fatto che i vaccini non si possono considerare una cura, “ma attengono alla prevenzione collettiva della popolazione”. Tra le vaccinazioni gratuite, ci saranno l'anti-Pneumococco, anti-Meningococco, Papillomavirus, anche per gli adolescenti di sesso maschile, e il vaccino anti-influenzale per gli anziani oltre i 65 anni di età. A completare il quadro dei nuovi Lea, bloccati da 15 anni, annunciati periodicamente e poi sempre rinviati, c’è l’elenco aggiornato delle oltre seimila prestazioni mutuabili e i servizi che devono essere garantiti ai cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket dal Servizio sanitario nazionale.
Nell'elenco, tra l'altro, entrano la fecondazione assistita eterologa ed omologa, l'endometriosi, i trattamenti per la celiachia e per altre malattie rare, ben 110, tra cui, per esempio, miastenia grave e sclerosi sistemica progressiva. Entra nei Lea anche il trattamento dell'autismo, dalla diagnosi all'integrazione sociale e al sostegno per le famiglie.
Lo stanziamento stabilito è pari a 800 milioni di euro. Una cifra che però non metterebbe al riparo in alcuni casi da un possibile aumento dei ticket, che potrebbe superare i 18 milioni di euro, visto l'ampliamento delle prestazioni e l'esclusione dai Lea di alcune patologie molto diffuse tra la popolazione.
Verifica dei livelli di assistenza e meno vincoli per i medici di famiglia
Per controllare che tutto funzioni correttamente c'è il Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli di assistenza. Il comitato utilizza una griglia con 31 indicatori suddivisi in tre grandi aree: assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, che comprende, tra l’altro, vaccinazioni, prevenzione nei luoghi di lavoro, tutela degli alimenti, sanità veterinaria. Poi c’è l’area di assistenza distrettuale, che ingloba anche specialistica e diagnostica ambulatoriale, assistenza farmaceutica, servizi domiciliari ad anziani e malati gravi e consultori; infine ecco l’assistenza ospedaliera, valutata sulla base del tasso di ricovero e di una serie di indicatori ad hoc.
La Commissione per il ministro dovrà lavorare tra l'altro “escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del servizio sanitario nazionale trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o efficaci per la cura dei pazienti". Infine, si allentano anche i vincoli a cui erano sottoposti i medici di famiglia: gli oltre 200 accertamenti finora considerati a rischio di uso inappropriato si trasformano in semplici indicazioni di natura terapeutica.