Una bibita al giorno triplicherebbe nell'uomo il rischio di ictus e demenza. Il rischio è stato evidenziato dai ricercatori che hanno eseguito alcuni test per sette anni, su persone che assumevano regolarmente bibite zuccherate.

Maggior rischio di ictus e demenza

Secondo gli ultimi studi effettuati "Sugar and Artificially Sweetened Beverages and The Risks of Incident Stroke and Dementia" e pubblicati sul giornale "Stroke and Sugar beverage intake and Preclinical Alzheimer's disease in the community", le bevande zuccherate sarebbero molto più pericolose di quanto pensavamo fino ad ora.

Dei ricercatori hanno infatti analizzato gli effetti collaterali del consumo regolare di bibite gassate prendendo in esame il cervello di 4.000 persone, le quali sono state sottoposte a risonanze magnetiche e test cognitivi per una durata di sette anni di lavoro. I risultati dello studio sono stati definiti "preoccupanti" dagli stessi ricercatori dal momento che tutte quelle persone che consumavano regolarmente più di due bevande gassate o zuccherate al giorno avevano mostrato segni d'invecchiamento precoce, problemi di memoria episodica e il loro ippocampo era meno sviluppato. Insomma, potevano ammalarsi di Alzheimer molto prima di tutti gli altri che non ne facevano uso. In altre persone, è stato trovato un aumentato rischio per malattie come Ictus e Demenza.

"Un impatto- affermano i ricercatori- che non può essere trascurato".

Bibite sì o no?

Considerate che, secondo i dati forniti dall'Università di Boston, sarebbero 184.000 le persone che morirebbero ogni anno a causa del diabete, cancro e malattie cardiache dovute dal consumo di bevande gassate. Attenzione anche ai bambini visto che queste malattie purtroppo, nella società moderna in cui viviamo, sono molto diffuse.

L'obesità infantile, poi, è una patologia che ormai sta prendendo piede in tutto il mondo. Sarà per il basso costo della bibita o del succo di frutta, sarà per la dolcezza del sapore, queste bevande creano una vera e propria dipendenza da cui è difficile liberarsi. Le popolazioni che ne farebbero un maggiore uso incontrollato sono quelle a basso e medio reddito, come ad esempio i messicani e gli americani.

Ridurre i consumi di queste bibite ridurrebbe anche i decessi dovuti dal loro esagerato consumo, ma secondo gli psicoanalisti, è molto complicato far penetrare il concetto di salutare a persone con una vera e propria dipendenza da zuccheri.