Nonostante l'incremento degli studi sul tema e dei farmaci disponibili l'aumento delle allergie non ha soluzione di continuità e sta diventando un rischio sempre più elevato per la popolazione mondiale. Sono oltre 400 milioni le persone che soffrono di rinite allergica e ben 300 milioni quelle affette da asma; i medici hanno definito l'espandersi delle patologie legate alle allergie uno "tsunami allergico". Prima del 2010 le allergie alimentari erano contenute ma da allora si sono diffuse a macchia d'olio e dal 2% di popolazione mondiale che ne soffriva siamo passati al 10% dell'Australia e all'8% della Gran Bretagna.

In Italia il 30% dei giovani soffre di rinite allergica mentre si è registrato un incremento di tutte le tipologie di allergia dal 1980 al 2000. Le allergie alimentari in Europa riguardano tra gli 11 e i 26 milioni di individui, molto più preoccupante, 1 bimbo su 20 non può nutrirsi con qualsiasi alimento a causa dell'allergia. I bambini italiani che sono affetti da dermatite atopica sono il 7% del totale, il 14,5% ha la rinite allergica mentre il 9% soffre d'asma ed hanno un'età che va dai 6 ai 12 anni, inoltre circa 490.000 bambini tra 0 e 14 anni sviluppano eczemi allergici. A conti fatti se sommiamo il numero di bambini con rinite e asma arriviamo alla spaventosa cifra di 1.630.000 individui.

Queste cifre allarmanti sono state rese note dal responsabile del reparto di Allergologia del Bambin Gesù di Roma, il dottor Alessandro Fiocchi. Il medico ha infatti preparato una ricerca sulla diffusione delle allergie che sarà presentata domani al Congresso annuale dell''Organizzazione Mondiale delle Allergie, che comprenderà tutti i massimi esperti tra medici e ricercatori sul tema.

Lo scopo del congresso promosso dalla WAO è programmare percorsi di terapia ma anche di prevenire la diffusione delle allergie. Sono state riscontrate delle diminuzioni di problemi alimentari con la somministrazione anticipata o ritardata di alcuni alimenti in fase di svezzamento, e probabilmente si proseguiranno gli studi in questa direzione in modo da evitare che in futuro le casistiche possano essere più tragiche.

Perché le allergie aumentano?

Qualcuno ipotizza che siamo troppo "puliti" nel senso che utilizziamo in eccesso disinfettanti e non ci esponiamo fin dai bambini ad una sufficiente gamma di batteri e altri agenti patogeni: questo provocherebbe un sotto-stimolazione del sistema immunitario che reagirà in modo errato se esposto a sostanze normalmente benigne come il cibo. Per essere efficienti le cellule della riposta immunitaria devono venire a contatto con diversi microrganismi nel periodo in cui si sviluppano e cioè nei primi anni di vita. I bambini che vivono in campagna, ad esempio, sono subito esposti al contatto con gli animali e le piante ed i relativi allergeni, di conseguenza il loro sistema immunitario "si abitua" a quelle molecole mentre chi cresce in città ha maggiori probabilità di sviluppare allergie. I bambini che frequentano asili, focolai di diffusione di germi, hanno minori episodi allergici rispetto a quelli tenuti in casa senza contatti con altri bambini.