Si stima che in Europa 22 milioni di donne e 5.5 milioni di uomini soffrano di osteoporosi, con conseguenti 3.5 milioni di fratture all’anno; si calcola che, in Italia, i costi per il trattamento dell’osteoporosi arriveranno a 8.644 milioni di euro entro il 2025.

Tom Wallace, del Department of Nutrition and Food Studies, George Mason University (Virginia – USA), ha analizzato la sperimentazione clinica sull’azione di alcuni alimenti nell’osteoporosi e nell’osteopenia (riduzione della massa ossea).

E’ emerso da molti studi condotti su donne in menopausa, con o senza osteopenia, che l’assunzione di 1 porzione (50 gr) o 2 porzioni (100 gr, ossia 8-12 frutti) al giorno di prugne secche, per una durata compresa fra 3 mesi e 1 anno, ha migliorato in modo significativo la densità minerale ossea in soggetti non riceventi terapia ormonale sostitutiva.

Ha, infatti, inibito il tasso di riassorbimento osseo che, con l’avanzare dell’età, tende a superare quello di crescita di nuovo tessuto osseo.

E’ stato dimostrato, dunque, che le prugne secche, usate come spuntino pratico ed economico o ingrediente culinario, sono un alimento ricco di sostanze bioattive capaci di rallentare la perdita ossea e prevenire osteoporosi e fratture.

Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Nutrition nell’aprile 2017.

Osteoporosi

La National Osteoporosis Foundation ha dichiarato che il 10% della popolazione è soggetto a problemi di osteoporosi e il 44% all’osteopenia, fattore di rischio dell’osteoporosi.

A causa della brusca cessazione della produzione ovarica ormonale al momento della comparsa della menopausa, in genere sono le donne ad esserne più colpite

L’osteoporosi si rileva anche nei maschi, in caso di consumo non adeguato di porzioni di frutta, ortaggi, derivati del latte e cereali integrali, necessari per l’accrescimento e il mantenimento delle ossa.

Una nutrizione corretta, ricca di frutta e verdura, insieme all’esercizio fisico, è necessaria per lo sviluppo e il mantenimento delle ossa.

Prugne secche e studi clinici

E’ stato osservato che una volta essiccate, le sostanze contenute nelle prugne (fibre, potassio, zinco, magnesio, calcio, ferro, fosforo, sodio, selenio, vitamine A, E, K, C, B1, B2, B6, acido folico, acido clorogenico, cumarico, quercetina e sorbitolo) si concentrano, sono facilmente assimilabili e modulano il metabolismo osseo (aumentano la formazione delle ossa e inibiscono il riassorbimento dell’osso, agendo sulla formazione di osteoblasti e osteoclasti)

L’azione delle prugne secche sulla densità ossea è risultata singolare, in quanto non è stata imitata, nei test, da altri frutti essiccati (fichi, datteri, fragole, uva passa e mele).

Gli studi clinici hanno coinvolto centinaia di donne alle quali è stato chiesto di consumare 50-100 grammi di prugne secche al giorno; ai controlli della resistenza e della densità ossea delle partecipanti, dopo 3, 6 e 12 mesi, è stato rilevato un significativo aumento della densità minerale ossea dell’ulna (un osso lungo dell’avambraccio) e della colonna vertebrale.