L’uso eccessivo di bevande energetiche, negli ultimi anni, ha preso sempre più piede sul mercato e il loro consumo è ampiamente riscontrabile nei giovani. L’ingrediente sotto accusa, contenuto in dosi eccessive nelle bevande ‘energy drink’ sarebbe proprio la caffeina, nota per i suoi effetti negativi sul nostro organismo e in particolar modo in quello degli adolescenti.

Ragazzo morto dopo aver ingerito troppa caffeina contenuta nei drink

Uno studente sedicenne della Sud Carolina si è sentito male durante le lezioni ed è morto dopo aver bevuto una serie di bevande che contenevano caffeina.

La recente notizia è stata resa nota da diversi media americani e secondo le indagini, a provocare l’evento fatale sarebbe stato un problema cardiaco causato da una notevole aritmia indotta dalla caffeina che aveva ingerito attraverso una serie di bevande. Il ragazzo, che non aveva nessun tipo di particolare patologia, aveva bevuto, in appena due ore, un latte con caffè da McDonald, una bibita con caffeina e un energy drink. Il ragazzo, secondo le analisi degli esperti, avrebbe ingerito, in totale, circa 500 milligrammi di caffeina, un valore nettamente superiore a quelli segnalati dalle linee guida che determinano la soglia di pericolosità per l’uomo. Secondo gli esperti a causare la morte del ragazzo non sarebbe stata la quantità della caffeina ma il breve tempo nel quale è stata introdotta nell’organismo.

Energy drink: studi recenti hanno dimostrato che farebbero male al cuore

Consumare molta caffeina potrebbe seriamente danneggiare il cuore, modificandone in modo irreversibile pressione arteriosa e funzionalità cardiaca. Uno studio recente in California attraverso l’ausilio di volontari, ha studiato gli effetti della caffeina sul loro organismo.

Ad alcuni dei volontari sono stati somministrati degli 'energy drink', mentre ad altri del gruppo delle bevande di diversa natura ma che al loro interno contenevano la stessa dose di caffeina. Alla fine dello studio i volontari sono stati sottoposti ad esami di controllo anche con l’ausilio di un elettrocardiogramma. I risultati hanno evidenziato l’aumento della pressione ad entrambe i gruppi ma con dinamiche differenti.

I volontari che non avevano ingerito gli 'energy drink' avevano avuto, a distanza di ore, i valori pressori tornare normali mentre chi aveva assunto le bevande energetiche la pressione e le pulsazioni erano cambiate in modo significativo anche a distanza di tempo dalla somministrazione della bevanda. Le bevande energetiche quindi, secondo lo studio, hanno la potenzialità, se consumate in modo eccessivo, di innescare problematiche strettamente collegate al cuore, stabilendo potenzialmente, pericolose aritmie che come nel ragazzo della Sud Carolina sono risultate fatali per il suo cuore.