Tutti sono a conoscenza degli effetti benefici dei polifenoli, ma che alcuni di questi svolgano un ruolo importante nel combattere la proliferazione delle cellule tumorali, è una scoperta sensazionale.

La ricerca

La scoperta è tutta italiana, e proviene dall'ISA-CNR di Avellino. Gli scienziati hanno valutato l'efficacia di un particolare polifenolo sulla Leucemia linfocitaria cronica (Llc), una forma di leucemia che colpisce prevalentemente gli anziani.

La ricerca, pubblicata nella rivista "Oncotarget", evidenzia la capacità di un particolare polifenolo, la Quercetina, di indurre l'apoptosi (morte cellulare programmata), nelle cellule tumorali della Leucemia linfocitaria cronica, malattia resistente al trattamento farmacologico.

Il flavonoide, somministrato in dosi farmacologiche, agisce inibendo l'attività degli enzimi PI3K e CK2, responsabili a livello biochimico della resistenza ai medicinali.

In sostanza, la quercetina incrementa l’efficacia dell’agente apoptotico ABT-737 (proteina responsabile della morte cellulare) con una stupefacente rapidità, entrando nelle cellule tumorali e bloccando il meccanismo che ne favorisce la crescita con un effetto apparentemente molto specifico.

La quercetina

La quercetina è un flavonoide (composti polifenolici contenuti nelle piante) che si trova principalmente nei capperi, nell'uva e nel vino rosso, nel té verde, nei mirtilli, nella cipolla rossa, nella mela e nei propoli. È uno dei pigmenti maggiormente presenti nelle piante, responsabile della loro intensa colorazione.

Considerato uno dei più abbondanti antiossidanti assunti con la dieta, la quercetina gioca un ruolo importante nel combattere i radicali liberi, nei processi infiammatori e nel contrastare l'invecchiamento.

Il dibattito

Sui benefici dei polifenoli nel contrastare l'invecchiamento cellulare in individui sani non si discute, ma "l'efficacia di un antiossidante non è la stessa sulle cellule di una persona sana e su quelle di un paziente affetto da tumore, al quale vengono somministrate alte dosi di antiossidanti in combinazione con radio o chemioterapia", afferma Gian Luigi Russo, responsabile della ricerca.

La normale assunzione di polifenoli contenuti in frutta e verdura è sufficiente in un paziente sano per indurre un potenziamento delle difese. Tuttavia, il ricorso ad antiossidanti in un paziente tumorale, può indurre una resistenza al trattamento farmacologico convenzionale.