Potrebbe trattarsi di una delle più grandi invenzioni del nostro secolo e rivoluzionare la diagnosi preventiva di una delle peggiori malattie neuro degenerative della nostra era. La malattia di cui stiamo parlando è il morbo di Parkinson e l'invenzione che potrebbe dare un grande contributo alla sua diagnosi precoce e cura è il risultato di una collaborazione scientifica italo - britannica, tra studiosi del Campus Bio - Medico di Roma e la prestigiosa Università di Oxford. I risultati di questa collaborazione, come anche l'innovativo dispositivo messo a punto, sono stati presentati all'annuale congresso internazionale sul Parkinson in corso in questi giorni a Vancouver, in Canada.
Mentre un dettagliato articolo è stato pubblicato sulla rivista scientifica Brain.
Cos'è il morbo di Parkinson
Il morbo di Parkinson, come dicevamo, è una malattia neuro degenerativa, detta anche sindrome ipocinetica rigida, che si manifesta, nella maggioranza dei casi, intorno ai 50 anni d'età. il sintomo classico è il tremore degli arti superiori, principalmente braccia e mani, la cui causa è la morte delle cellule che producono e rilasciano nell'organismo la dopamina, un neurotrasmettitore prodotto in specifiche aree del nostro Cervello, tra cui la substantia nigra e l'area tegmentale ventrale.
Perché le cellule neuronali che producono la dopamina muoiano è ancora un mistero. Ma ciò produce, come dicevamo, tremori, rigidità, lentezza nei movimenti e negli stadi più avanzati della malattia si può arrivare a sviluppare demenza.
Il nuovo dispositivo inventato dagli scenziati
L'idea alla base della ricerca che ha prodotto la nuova invenzione è abbastanza semplice. Si voleva ottenere una misura certa del grado del morbo di Parkinson e che adottasse, per di più, una metodologia non invasiva. Inoltre, si voleva ottenere un margine d'errore più basso, e di molto, rispetto alla metodologia adottata dalla diagnosi clinica tradizionale.
Il metodo tradizionale di diagnosi clinica, basato sullo studio dei sintomi e sull'esperienza del professionista, ha un'accuratezza dell'80%.
Gli studiosi della collaborazione italo - britannica hanno testato il loro dispositivo su svariati casi e hanno riscontrato un'accuratezza nel predire il Parkinson del 92%. Inoltre, secondo il Dottor Lazzaro di Biase, cotitolare del brevetto e neurologo presso il Campus Bio medico di Roma, il nuovo dispositivo, simile ad un orologio da polso, ha il vantaggio di essere estremamente economico, anche rispetto ad altre tecniche di diagnosi più sofisticate, come la Spect di perfusione cerebrale.
La Spect cerebrale è una particolare tecnica diagnostica che utilizza dei marcatori radio nucleari per differenziare tra parkinsonismi e tremori essenziali, che sono un'altra forma di patologia con un diverso trattamento. Inoltre la Spect cerebrale utilizza radiazioni che possono essere dannose per l'organismo e inoltre non tutti i presidi ospedalieri sono attrezzati per eseguirla. Cosa che non avverrebbe con la nuova invenzione.
Il meccanismo di funzionamento dell'invenzione
Secondo gli autori dello studio e inventori dell' 'orologio', questo sarebbe in grado di misurare i tremori caratteristici del Parkinson e distinguerli da altre patologie simili, come i summenzionati tremori essenziali.
Il dispositivo è, in definitiva, un semplice accellerometro, tarato su un particolare algoritmo, che è poi la vera invenzione, e che registra la velocità del tremolio degli arti, eseguendo così la diagnosi. E secondo gli inventori sarebbe utilizzabile anche con tecnologia laser.
Ma dato che la frequenza di oscillazione sia per i parkinsonismi che per i tremori essenziali è la stessa, cioè tra i 5 e 10 Hertz, c'è anche chi, come il Dottor Gianni Pezzoli, Direttore del Centro Parkinson Cto di Milano, ritiene lo strumento interessante per distinguere le varie tipologie di tremore, ma non certo per effettuare una diagnosi certa di Parkinson, che a volte si presenta anche senza tremori. Dato che, solo in Italia, i malati di Parkinson sono circa 300 mila sarà interessante scoprire chi ha ragione.