Il microbioma intestinale è da alcuni anni oggetto di interessanti ricerche scientifiche che pian piano stanno mettendo in luce aspetti inimmaginabili. Studi precedenti avevano già evidenziato la capacità del microbioma di influenzare il genoma umano sulle possibilità di sviluppare o meno intolleranze e allergie. Il profilo dei batteri costituenti il microbioma intestinale potrebbe riguardare l'instaurarsi di patologie apparentemente poco legate alla disbiosi (alterazione del microbioma). Gli scienziati dell'Università di Cork, in Irlanda, in un recente studio pubblicato sulla rivista Microbiome, avrebbero messo in relazione composizione del microbioma con ansia e Depressione.
MicroRNA e microbioma intestinale
Nel nostro cervello sono presenti dei regolatori genetici chiamati microRNA, la cui disfunzione è ritenuta un fattore chiave in malattie come ansia e depressione. La disfunzione nei miRNA contribuisce a disturbi psichiatrici correlati allo stress, alle malattie neurodegenerative e alle anomalie dello sviluppo neurologico. Gli scienziati irlandesi hanno dimostrato nei modelli animali come trilioni di batteri all'interno del tratto gastrointestinale possano influenzare il microRNA (miRNA) in specifiche aree del cervello. Nello studio clinico i topi utilizzati sono stati allevati in una bolla asettica, priva di germi. Gli animali hanno ben presto dimostrato dei deficit sociali, cognitivi e comportamenti depressivi.
"I microbi intestinali sembrano influenzare i microRNA nell'amigdala e nella corteccia prefrontale - ha spiegato il dottor Clarke, uno degli autori principali, in un'intervista che appare su The Irish time - questi miRNA possono influenzare processi fisiologici fondamentali per il funzionamento del sistema nervoso centrale e nelle regioni del cervello che sono fortemente implicate in ansia e depressione".
Ansia e depressione curabili grazie ad interventi sul microbioma
Precedenti ricerche avevano già dimostrato che la manipolazione dei microbi intestinali possa influenzare i comportamenti legati all'ansia, ma questa è la prima volta che il microbioma è stato collegato al miRNA di due siti specifici del cervello. Finora la ricerca non è riuscita ad intervenire sui miRNA con farmaci sicuri, efficaci e biologicamente stabili e dall'azione mirata, in grado di attraversare la barriera emato-encefalica.
Secondo Clarke e colleghi l'attuale scoperta apre dei nuovi ed interessanti orizzonti che vedono nel consumo di "psicobiotici", ovvero di probiotici contenenti batteri vivi o prebiotici (alimenti che promuovono lo sviluppo dei probiotici), delle soluzioni efficaci ed alternative per la cura dei disturbi legati alla salute mentale.
Rivoluzione probiotica
I ricercatori irlandesi non frenano gli entusiasmi: "La rivoluzione psicobiotica sta arrivando - ha dichiarato il Dott. Cryan, coautore dello studio - e ora possiamo aggiungere i miRNA a una gamma in espansione di target terapeutici nel cervello che potenzialmente possono essere controllati manipolando i batteri nel nostro tratto gastrointestinale". Tuttavia Il meccanismo esatto attraverso il quale i microbi riescano ad influenzare i miRNA nel cervello resta poco chiaro e rappresenta pertanto una delle sfide future della scienza.