Nel comune immaginario di tutti gli uomini, ma anche di molte donne, vi è quella fatidica scena in cui, durante un rapporto sessuale, uno dei due partner (solitamente l'uomo) viene colpito improvvisamente da un infarto fulminante. Questa immagine, ripetuta più volte nel corso degli anni, ha ispirato una equipe di studiosi statunitensi che si sono prodigati per trovare una risposta scientifica alle domande che venivano formulate di volta in volta. La domanda "primordiale" è spronata da quella scena immaginaria in cui il partner di sesso maschile resta vittima di una notte focosa passata con una donna, ma gli studiosi negano senza problematiche alcune il collegamento della morte al "troppo movimento".

Ciò che, in casi di stress elevato o di una attività fisica troppo pesante e prolungata, può portare alla morte è, nella maggior parte dei casi, un arresto cardiaco, ma questo non può essere assolutamente legato al sesso.

Cos'è un arresto cardiaco e come intervenire

Nell'ambito medico, un arresto cardiaco non è altro che una situazione caratterizzata da una inefficacia dell'attività cardiaca che porta, nel giro di un'ora, al decesso del soggetto colpito. Solitamente i soggetti colpiti da infarto cardiaco possono essere salvati, purché si conoscano le giuste manovre e si intervenga in tempistiche minime e rapide. Nei casi comuni, il tempo massimo per intervenire è di dieci minuti ed ogni minuto perso equivale ad una riduzione di circa il dieci per cento della possibilità di salvare il paziente.

Per poter salvare in maniera completa il paziente, ovvero evitando danneggiamenti al cervello, è necessario dunque eseguire le manovre di rianimazione cardiopolmonare il prima possibile, intervenendo entro e non oltre i dieci minuti.

La malattia cardiovascolare può influire sulla vita sessuale?

Questa è una delle domande più frequenti che vengono rivolte ai medici in casi di problematiche legate al cuore.

Secondo quanto comunicato dalla AHA (American Heart Association), ovvero dalla agenzia che si occupa della riduzione delle morti causate da problemi al cuore, si possono avere rapporti sessuali sono quando la malattia è stabilizzata. I dolori causati dalle malattie cardiache (ovvero quelli che solitamente si mostrano come dolori lancinanti al petto), secondo Glenn N.

Levine, professore al Baylor College di Houston, si verificano molto raramente mentre si consumano rapporti sessuali, poiché questa solitamente ha una durata breve che non grava sull'attività cardiovascolare. Ovviamente, consiglia il professore, è sempre meglio parlarne con il proprio medico cardiologo senza problemi, così da poter ricevere risposte più dettagliate nel caso in cui la malattia non si fosse ancora stabilizzata.