Un gruppo di ricercatori italiani, dell'ospedale Molinette di Torino, ha scoperto un vaccino contro il tumore al pancreas. Il merito va ad ascriversi al team coordinato dal professor Francesco Novelli, che ha operato insieme al Coes, il Centro oncologico ed ematologico subalpino. La terapia immunologica ha dimostrato di essere efficace sugli animali, nei quali si è riscontrato un aumento sensibile dell'aspettativa di vita rispetto alla malattia. Nei giorni scorsi, lo studio è stato discusso durante il convegno organizzato all'interno dell'aula Lenti dell'ospedale sito nel capoluogo piemontese.

Come si è arrivati al vaccino contro il tumore al pancreas

Il team di ricerca guidato dal dottor Novelli è arrivato alla formulazione del vaccino per la cura contro il tumore al pancreas analizzando la risposta degli anticorpi presenti nei pazienti colpiti dal cancro rispetto all'alfa-enolasi. Da qui, l'inizio degli studi che hanno condotto i ricercatori dell'ospedale Molinette alla terapia immunologica, che ha dimostrato di avere un impatto molto positivo sugli animali affetti dalla forma tumorale in questione, aumentando la loro speranza di vita. Un successo, dunque, tutto italiano, come spesso siamo soliti commentare negli articoli di approfondimento sulla salute, con il nostro Paese che si conferma all'avanguardia nel campo della Ricerca scientifica.

Nei prossimi anni, a detta degli esperti, la chiave di volta per dare scacco matto al tumore pancreatico sarà determinata da un approccio combinato di più fattori, quali chemioterapia, farmaci immunoterapici e vaccini. Da questo punto di vista, l'Italia ha dimostrato di saper guardare al futuro con convinzione e tecniche mediche all'avanguardia, risultando una delle nazioni leader, sotto tanti aspetti, per la cura contro un tumore che ogni anno causa la morte di milioni di persone in tutto il mondo.

Il tumore al pancreas in Italia

Gli ultimi dati di Airtum, l'associazione italiana dei registri tumori, certificano che nel solo 2017 i nuovi ammalati di tumore al pancreas sono stati 13.700. Il trend è in aumento e, di recente, ha coinvolto maggiormente la popolazione maschile. Un altro fattore che potrà rivelarsi fondamentale nel prossimo futuro sarà quello inerente le nanotecnologie, capaci in questi anni di stravolgere quello che era il paradigma di cura dei pazienti colpiti dalla malattia. Vi terremo costantemente aggiornati sulle novità riguardanti la ricerca scientifica italiana con i nostri prossimi articoli.