La marijuana rimane nel nostro Paese al centro di un dibattito ben lungi dall'esaurirsi. Marco Pannella che ha combattuto e vinto tante battaglie fin dagli anni 70', basti solo pensare alla legge sul divorzio e a quella sull'aborto, ha promosso anche numerose iniziative riguardo alla legalizzazione della marijuana ma non si è mai approdato a qualcosa di concreto. Insomma si tratta di un argomento che indubbiamente spacca l'opinione pubblica. In questo articolo però non entreremo in merito alla questione della legalizzazione di questa sostanza stupefacente, bensì ci soffermeremo invece sugli effetti terapeutici della cannabis che sono stati scoperti negli ultimi anni.

Marijuana: effetti terapeutici

In questo senso risultano numerose le scoperte riguardanti i possibili effetti terapeutici della Cannabis sativa. Intanto in tema di sessualità, stando a uno studio condotto dalla Stanford School University of Medicine, gli uomini e le donne che fumano marijuana risultano maggiormente propensi ad avere rapporti sessuali rispetto a chi non la fuma. Lo studio ha preso in considerazione i dati relativi a circa 30mila donne e 20mila uomini con un'età di circa 29 anni. Stando invece a uno studio condotto dall'Istituto oncologico Vojvoidina e dell'Università di novi Sad (Serbia) è emerso di come i cannabinoidi possano portare le cellule cancerogene alla cosiddetta apoptosi, ovvero alla morte cellulare programmata.

In particolare ciò è emerso studiando i recettori di cannabinoidi di tipo 1 cb1 e di tipo 2 Cb2. Tuttavia altri studi, in particolare quello condotto dal Medical Marijuana Research Institute, evidenziano che inalare olio di cannabis sotto forma di vapore potrebbe invece favorire lo sviluppo di tumori.

La cannabis sarebbe anche in grado di diminuire lo stress.

E' quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Washington State University, secondo cui questa sostanza sarebbe in grado di diminuire i livelli di stress in quanto aiuterebbe il nostro organismo a rispondere ai cambiamenti dell'ambiente.

Marijuana: induce dipendenza

Uno studio condotto invece dal Brigham Young University ha evidenziato che il consumo protratto nel tempo di questa sostanza è in grado di indurre dipendenza.

In particolare il tetraidrocannabinolo, che è il principio attivo della cannabis, farebbe innalzare notevolmente i livelli di dopamina, che è il neurotrasmettitore del piacere. Se la notizia ha suscitato il vostro interesse potete cliccare sul tasto Segui in alto a destra posto accanto al nome dell'autore.