“Se gli davo un bacio mi dava cinque euro, se facevo qualcosa in più mi dava 25 euro. Io non volevo farlo, ma lui insisteva”. Questo e altri avvenimenti sono stati raccontati da una bambina di 9 anni costretta dai genitori a prostituirsi, in provincia di Palermo. I genitori e altri due uomini sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione.

Perché un genitore spinge il figlio a questi atti?

Da quanto risulta dalle indagini, la famiglia non sembrava navigare in una situazione economica tranquilla. Questo fa riflettere come in generale vi potrebbero essere motivazioni sia economiche sia psicologiche e motivazionali alla base dell'induzione alla prostituzione.

Si ritiene che a monte debbano essere presenti delle deviazioni comportamentali da parte dei genitori (dei quali la madre stessa sarebbe stata incline alla prostituzione in passato) e deviazioni sessuali da parte dei clienti.

Analisi del contesto familiare e delle condizioni psichiche della bambina

Dagli eventi venuti alla luce si potrebbe dedurre che l’ambiente familiare e la relazione parentale non fossero favorevoli alla piccola. Un bambino in una simile situazione, potrebbe presentare disfunzioni psichiche legate a una relazione di attaccamento negativa. Ma in questo caso, analizziamo la percezione della vittima in quei momenti e come questi fatti avranno ripercussioni sul suo futuro.

Innanzitutto, come quasi sempre avviene per le vittime di abuso, in quella situazione a livello psichico la bambina viveva stati profondi di dissociazione del sé, come modalità di fuga da un contesto sgradevole, per sentire sé stessa e il suo corpo coinvolti negli atti il meno possibile.

In seguito a questi meccanismi, vi è un’elevata probabilità che la bambina sviluppi una repulsione per il suo corpo, attribuendo ad esso l’orrore subito, cercando poi nell’autoflagellazione, una sorta di espiazione delle colpe che sente di avere nei suoi confronti e nei confronti dei genitori, perché clinicamente non è accertabile che quest'ultima arrivi all'odio.

Alta è anche la probabilità di sviluppare repulsione per il contatto fisico, umano e anche per ogni sorta di relazione, perché non in grado di capire cos’è l’amore e come ci si deve relazionare ad esso. Per questa vittima vi è anche la possibilità di sviluppare pensiero ossessivo, a causa di idee intrusive derivate dalla rielaborazione del ricordo di questi abusi.

Possibilità di recupero

Vi sono delle soluzioni per fare in modo che quadri di questa tipologia non si presentino o non degenerino in situazioni più gravi. Le esperienze di vita successive e la capacità soggettiva di riconoscere e saper sfruttare le proprie risorse interne con le giuste strategie e un intervento clinico adeguato.