I medici che andranno in pensione nei prossimi anni, secondo i dati emersi dalla Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), saranno circa 45mila e molto probabilmente non riusciranno ad essere rimpiazzati, come numero, dalle nuove assunzioni programmate per i prossimi anni. L'anno nel quale si potrebbe raggiungere il picco di questa mancanza di equilibrio, secondo le statistiche, potrebbe essere raggiunto nel 2022.

Carenza di medici di famiglia nei prossimi anni: vediamo da cosa dipende

Secondo i dati emersi recentemente, gli italiani, nei prossimi cinque anni, saranno, molto probabilmente, destinati a rimanere senza riferimento sicuro del proprio medico di base.

Una grandissima voragine, che si determinerà nel settore medico, a causa delle migliaia di medici che andranno in pensione nei prossimi cinque anni e che interesserà il personale medico del Servizio sanitario nazionale e i medici di famiglia. La gravità della situazione, come abbiamo visto, dipenderà principalmente dal fatto che la mole delle uscite non sarà bilanciata da altrettante nuove assunzioni di giovani medici. Il dato è destinato ulteriormente a peggiorare se si considera una proiezione dei dati da qui a 10 anni. Infatti nel 2028 è prevista l’andata in pensione di più di 80.500 camici bianchi tra medici di base e ospedalieri.

L'allarme della federazione dei medici per il futuro

Il segretario nazionale Silvestro Scotti della Fimmg sul sito della Federazione dei medici di medicina generale ha dichiarato che affinché i cittadini possano continuare a vedersi garantiti il loro diritto e ad essere curati 'tutti allo stesso modo' dovranno essere previsti investimenti di tipo economico e tecnologico volti ad intervenire, in modo positivo, sulla qualità della formazione dei medici di medicina generale e in parallelo su quella del personale sanitario su tutto il territorio nazionale.

Sono auspicabili, inoltre, investimenti e progetti nel settore da parte delle forze politiche che possano proporre soluzioni e seri impegni sul delicato tema dell'assistenza territoriale. La prospettiva di non avere abbastanza medici di base, in un prossimo futuro, afferma Scotti, è una prospettiva molto grave, in particolar modo se si associa la caratteristica demografica del nostro Paese che, avrà sempre più bisogno di un'assistenza medica di tipo domiciliare e residenziale.

Come medici, conclude il segretario della Fimmg 'ci sentiamo, insieme ai cittadini, vittime di superficialità e approssimazione da parte delle istituzioni, la figura del medico di medicina generale risulta 'da sola' impotente per promuovere il vero cambiamento del settore e soprattutto per poter continuare a garantire al cittadino i suoi diritti ad essere curato'.