Da molti anni a questa parte, i Videogiochi sono visti sempre di più come un passatempo nocivo. Infatti, sono spesso considerati come causa di molti problemi sia fisici che mentali, nonché di dipendenza. In tutto c’è un po’ di vero, ma bisogna tenere a mente che è proprio dell’uomo trovare qualcosa da incolpare quando c'è un problema, a cui è difficile trovare una spiegazione. Dare la colpa ai videogiochi risulta certamente più facile.

Al di là degli aspetti positivi o negativi che può avere, giocare ai videogames resta comunque un passatempo piacevole, a cui si dedicano sempre più persone, abbattendo anche la differenza di genere: non è più un evento raro vedere una ragazza cimentarsi in Call of Duty o GTA.

Ma perché ci piace tanto? Uno studio dell’Università di Melbourne ha risposto a tale quesito: questo tipo di attività favorisce la secrezione di endorfine, sostanze chimiche che provocano piacere. Chi gioca ai videogiochi, infatti, ha la sensazione di sentirsi meglio. Per questo molte persone, dopo una giornata pesante, preferiscono tornare a casa e accendere la console. Altre ricerche, infine, hanno dimostrato come giocare ai videogames non faccia poi così male come tutti pensano, anzi, sembra che aiuti a potenziare alcune capacità cognitive. Certo, ci vuole sempre un controllo.

Prendere decisioni

Giocare ai videogames abitua a pensare più rapidamente a soluzioni e strategie. Quelli d’azione, in particolare, richiedono al giocatore specifiche competenze, tra queste quella di acquisire input sensoriali e di trasformarli in decisioni vincenti in tempi brevi.

Tale capacità fa sì che il giocatore non solo alleni e rafforzi la memoria, ma che sia anche in grado di adattarsi a nuove situazioni più velocemente. Durante il gioco, infatti, è immerso dentro una grande quantità di input che cambiano in continuazione e, se vuole vincere, deve riuscire a stare al loro passo. Per dimostrare quanto detto è stato condotto uno studio.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: dovevano giocare a videogiochi d’azione e venivano interrotti all’improvviso. Venivano poi poste delle domande riguardo all’ultima immagine che i soggetti avevano visto. I risultati hanno mostrato come il gruppo dei giocatori abituali era il 25% più veloce dell’altro, composto da non giocatori.

Vedere

“Ti cechi a stare tutto il giorno davanti allo schermo”. Quanti genitori hanno pronunciato questa frase almeno una volta nella loro vita? In verità, grazie ad una ricerca, si è scoperto che i videogiochi migliorano la vista, invece di danneggiarla. In particolare, permettono di acquisire una capacità maggiore di distinzione dei toni di colore. Lo studio prevedeva che un gruppo di soggetti giocasse a giochi sparatutto, mentre l’altro a giochi lenti. Dopo venivano sottoposti a dei test. Secondo i risultati ottenuti, i partecipanti del primo gruppo avevano sviluppato una visione migliore rispetto a quelli del secondo. Come per la velocità delle capacità risolutive, anche la vista sembra beneficiare dei videogames, in particolare quelli d’azione.

Apprendere

I videogiochi favoriscono l’apprendimento, perché contribuiscono a migliorare l’elasticità mentale. La ricerca effettuata a tal proposito ha mostrato che, nei giochi d’azione e strategia, il giocatore deve gestire molte informazioni in contemporanea e questo lo porterebbero a sviluppare una maggiore flessibilità a livello cognitivo. Una buona elasticità mentale è, infatti, uno degli ingredienti base per un buon rendimento scolastico. Quanto detto, però, non si verifica se si gioca a videogiochi lenti.

Bisogna aggiungere che l’apprendimento è legato all’attenzione. Attraverso dei test, si è dimostrato che i videogames aiutino anche a mantenere un alto livello di concentrazione. Infatti, chi gioca deve restare attento a lungo e deve spostare in continuazione l’attenzione da una parte all’altra dello schermo.

Socializzare

Spesso chi gioca ai videogames viene visto come una persona asociale, sola, che non desidera altro che rintanarsi in una realtà virtuale, distante dalla vita vera. Niente di più falso. Una ricerca ha mostrato come i giocatori spesso risultano essere le persone più socievoli ed estroverse. Non tutti, infatti, vivono rinchiusi nella propria stanza, lontano da tutto, anzi, capita frequentemente che condividano la loro passione con i propri amici, riunendosi i pomeriggi per giocare insieme. Anche i giochi online, che prevedono un’interazione con gli altri player, si rivelano utili sul fronte amicizie, perché favoriscono la comunicazione e lo spirito di squadra.

Quindi?

Se non sfociano in una dipendenza, i videogiochi possono portare a risultati positivi.

Infatti, visto che aiutano a potenziare alcune capacità cognitive (e non solo), possono essere usati come terapia. Un esempio è l’aiuto che i giochi d’azione offrono ai bambini dislessici, dal momento che li aiuta ad aumentare il livello di attenzione. Inoltre, possono essere impiegati anche per combattere lo stress, visto che giocare favorisce, tra l'altro, la produzione di endorfine. Ad ogni modo, bisogna saper sempre mantenere un giusto equilibrio, perché giocare ai videogames è piacevole, ma diventarne dipendenti no.