L’ansia è un’emozione accompagnata da un forte senso di disagio e paura nei confronti di una situazione o di un evento. Spesso viene demonizzata, ovvero considerata un’emozione negativa e debilitante: in realtà non esistono sentimenti positivi o negativi, essi sono neutri e sta a ciascuno di noi usarli nel modo corretto. Se l’ansia è troppa si incorre in un attacco di panico, il che è realmente dannoso poiché fa apparire situazioni ordinali come impossibili alla persona che deve affrontarle, ma uno studio dimostra che una giusta quantità d’ansia può aiutarci a migliorare la memoria, e non solo: se impariamo ad incanalarla e ad utilizzarla positivamente, possiamo farne un buono strumento per migliorare i risultati lavorativi e gli obiettivi personali.

Lo studio

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Brain Sciences ed è stata condotta dai ricercatori dell’Università di Waterloo, i quali hanno reclutato 80 studenti divisi in due gruppi in ordine casuale. Per valutarne i parametri sono state utilizzate le scale di stress per ansia da depressione. Su un gruppo è stata condotta l’analisi sulla codifica profonda, mentre nell’altro sulla codifica poco profonda; la codifica altro non è che il linguaggio della memoria, ovvero come i nostri ricordi vengono immagazzinati all’interno della mente. Quindi una codifica profonda riguarda la memoria a lungo termine, mentre la codifica poco profonda tratta la memoria a breve termine.

Specificatamente, nella ricerca, quest’ultima riguardava l’elaborazione superficiale di suoni o parole, mentre la memoria a lungo termine era strettamente legata alla connessione che si stabilisce tra la parola ascoltata ed il significato che vi diamo: questo tipo di processo è chiamato elaborazione semantica ed è largamente utilizzato dalla nostra mente per ricordare meglio ma anche per dare senso a ciò che ci circonda.

Per esempio, se sentite o leggete la parola “cane” la figura che vi attribuite è, effettivamente, quella di un cane, ma in quel nanosecondo che vi è servito per raffigurarvi mentalmente la parola la vostra mente ha fatto implicitamente decine e decine di collegamenti, come: “animale - mammifero- quattro zampe - terreno - pelliccia” .

Ansia e memoria

Agli studenti sono state presentate 72 parole accompagnate da una serie di immagini negative oppure neutre, come un incidente stradale o una barca arancione. Al gruppo riguardante la codifica superficiale veniva chiesto di individuare la lettera “a” mentre il gruppo sulla codifica profonda doveva dire, nel minor tempo possibile, se ciò che la parola rappresentava era un essere vivente o non vivente.

I risultati stabilirono che in entrambi i gruppi le persone con un livello di ansia non troppo alto, ma nella media, riuscivano a ricordare più dettagli; soprattutto se la parola era collegata ad una immagine negativa.