Una Corretta alimentazione dovrebbe garantire l'apporto di tutti i nutrienti specie durante il periodo delicato della gravidanza. La scelta di escludere completamente dalla propria dieta tutti i prodotti alimentari derivati dagli animali (compresi uova e latticini) metterebbe di fatto a repentaglio la salute neurologica del nascituro. L'allarme lanciato dagli esperti dell'ospedale Bambin Gesù di Roma e del Meyer di Firenze parla di un aumento di circa tre volte dei casi di gravi deficit da vitamina B12 in donne vegane (ma anche vegetariane) in dolce attesa, negli ultimi 2 anni.

Si è passati infatti da 42 casi di carenze da vitamina B12 nel 2015 a ben 126, registrati dallo screening neonatale del Simmesn Società Italiana per lo studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale nel 2016.

Danni neurologici al feto se la futura mamma segue una dieta vegana

Pur trattandosi di un numero abbastanza limitato di casi (circa un neonato su 4.000), ciò che preoccupa gli esperti è l'evidente aumento della loro incidenza. La vitamina B12, o cobalamina, è fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso del bambino ed il suo fabbisogno aumenta in gravidanza. Mentre per adulti e adolescenti sono necessari 2,4 microgrammi (mcg) di cobalamina al giorno, le donne in gravidanza richiedono 2,6 mcg al giorno, mentre le donne che allattano hanno bisogno di 2,8 mcg giornalieri.

I neonati tra i 7 e 12 mesi d'età richiedono 0,5 mcg di B-12 al giorno, mentre ai bambini di età inferiore ai 6 mesi bastano 0,4 mcg al giorno. Una donna che non ne assuma abbastanza provocherà dei danni neurologici al bambino fin dall'utero materno che proseguiranno anche durante il periodo dell'allattamento.

La carenza di vitamina B12 provoca una malattia rara detta anemia perniciosa che consiste in gravi difetti nella sintesi e produzione delle cellule del sangue, disturbi digestivi e sindromi neurologiche.

Di solito simili condizioni di grave malnutrizione si riscontrano nei figli di immigrati provenienti da Paesi quali Pakistan, India o Bangladesh che seguono tradizionalmente un regime alimentare prettamente vegetariano. Un paradosso se pensiamo che basterebbe assumere dei normali integratori di Vitamina B12 per impedire tutto questo.

Ciò che auspicano gli esperti è che si attivino i mezzi di comunicazione e quelli istituzionali per fornire informazioni utili alle future mamme ed un maggiore coinvolgimento di medici ed operatori sanitari nel veicolare i giusti messaggi, al fine di mettere in guardia dai pericoli rappresentati dal seguire una dieta vegana o vegetariana specie senza un'adeguata integrazione di vitamina B12.