Nell'epoca della globalizzazione non è facile destreggiarsi in un panorama merceologico che prevede le più disparate provenienze per gli oggetti che si trovano in commercio. Non a caso l'Unione Europea si è resa protagonista di diverse iniziative o comunque della creazione di strumenti che possano aiutare il consumatore a fare scelte opportune. Talvolta si sottovaluta il rischio di ciò che si acquista ed il metodo con cui è prodotto, anche quando non si tratta di alimenti. A essere privilegiata, soprattutto in tempo di crisi, è l'opportunità che permette di spendere meno, senza curarsi troppo del resto.

Prodotti ritirati dal commercio

Nel tentativo di fare rete anche sotto il profilo dei consumi responsabili, l'Unione Europea, a partire dall'anno 2003, ha disposto di creare un database di prodotti che, dopo gli opportuni accertamenti, vengono ritirati in un paese, in maniera tale che l'esistenza del provvedimento venga fatto presente anche agli altri Stati membri che, in tal modo, ne possono prendere atto con anticipo sulla base dell'esperienza degli altri.

Il meccanismo esiste dal 2003 e coinvolge i 31 paesi Ue a cui si aggiungono Islanda, Liechtenstein e Norvegia. In particolare vengono posti sotto la lente d'ingrandimento non i prodotti alimentari per i quali il livello d'attenzione è tenuto altissimo da altri strumenti, ma tutto ciò che non riguarda la "tavola". Le informazioni vengono trasmesse a un registro pubblico consultabile on line e che ogni settimana si arricchisce di una cinquantina di beni di consumo. Attualmente l'unico idioma disponibile è quello inglese, ma presto sarà tradotto in tutte le lingue europee. Qualsiasi cittadino può consultarlo semplicemente ricercandolo attraverso le parole chiave "Rapid Alert System" su qualsiasi motore di ricerca.

Quali sono i più pericolosi ?

Secondo le rilevazioni la maggior parte dei prodotti sono giocattoli e l'allarme riguarda principalmente quelli di provenienza cinese. Secondo quanto riporta, ad esempio Repubblica.it, ci sarebbero delle trottole con delle parti troppi piccole tra quelle staccabili e che, se ingerite, potrebbero causare problemi seri ai più piccoli.

Ma attenzione anche ad alcune maschere di Carnevale che farebbero riscontrare alti livelli di cadmio. I prodotti pericolosi però non arrivano solo dalla Cina (53%), ma anche da Germania (8,4%) e Francia (oltre il 5%)