Quella appena arrivata subito dopo le elezioni è una fase delicata che l'Italia sta vivendo e vivrà fino a quando non sarà trovata una soluzione. C'è una coalizione (il centrodestra) che aspira a governare con Salvini presidente del Consiglio, lo stesso conta di fare il Movimento Cinque Stelle con Di Maio. A ribadirlo è stato lo stesso leader pentastellato in una diretta video apparsa sul suo profilo Facebook nella mattina di sabato 10 marzo. In attesa che a determinare i destini sia il presidente della Repubblica attraverso le attese consultazioni, ci sarà da eleggere i presidenti delle due Camere in nome di quel senso di responsabilità che sta occupando le parole di quasi tutti i protagonisti della vicenda.

Oggi, però, tra fake news e reali approfondimenti sulle prospettive, si parla molto di reddito di cittadinanza che è un provvedimento "anti-povertà" e "pro-sviluppo" sul modello di altri paesi europei che il Movimento 5 Stelle, arrivando al Governo, vorrebbe adottare.

Di Maio ha detto che potrebbero servire anni per rendere la cosa possibile, subordinando il tutto ad una radicale riforma dei Centri per l'Impiego, ma almeno in linea teorica si può parlare nel dettaglio della cosa attraverso, ad esempio, quanto pubblicato dal Corriere della Sera sulla sua edizione on line.

Reddito di cittadinanza per singoli e famiglie

In Italia ci sono 4 milioni di persone che vivono in regime di povertà. Ai singoli che non vantano alcun tipo di reddito spetterebbero 780 euro, che permetterebbero di raggiungere i 9360 euro, considerati soglia di reddito minima per vivere. A chi, invece, ha un reddito inferiore lo Stato dovrebbe versare un assegno sufficiente a raggiungere la stessa cifra: chi percepisce 380 euro di reddito, ne avrebbe ulteriori 400.Stesso discorso andrebbe fatto per le famiglie, ogni nucleo avrebbe un sussidio sufficiente a raggiungere 1014 euro per due componenti (un solo genitore), 1170 euro (due componenti) e così via fino ai 1872 euro per le famiglie da cinque componenti.

Reddito di cittadinanza: non è per sempre

Il diritto al reddito di cittadinanza si perde nel momento in cui una persona rifiuta tre lavori che gli vengono proposti dal centro per l'impiego. C'è naturalmente una radicata polemica sul fatto che si tratti di un sistema poco sostenibile per le casse dello Stato (vanno trovati 15 miliardi di euro annui). Va ricordato che si tratta di un provvedimento o di una misura che non è neanche mai stata discussa in Parlamento e ci vorranno (come detto da Di Maio) anni perché possa diventare realtà.