Il nostro pianeta è popolato da una miriade di microrganismi che possono considerarsi le prime forme viventi ai primordi della vita sulla Terra. D'altronde se volessimo fare un censimento di queste popolazioni microscopiche che vivono nell'ambiente ci troveremmo in seria difficoltà non solo per il numero, ma anche perché ne esistono molte altre di cui non siamo nemmeno a conoscenza. D'altro canto i microrganismi patogeni per la Salute umana, che quindi possono provocare delle patologie, non sono neanche moltissimi. Quando però un batterio o un virus inizia a diffondersi infettando più persone vi sono le condizioni per lo sviluppo di una epidemia.
In particolare in questi ultimi giorni si discute molto dell'ulcera del Buruli denominata anche col nome poco rassicurante di 'ulcera carnivora'. Viene così definita così in quanto il batterio che ne è la causa, è in grado di penetrare a fondo nella carne arrivando fino alle ossa determinando disabilità e gravi menomazioni. Nello specifico si tratta di una patologia infettiva cronica e debilitante che è causata dal Mycobacterium ulcerans che fa parte dello stesso ceppo dei microrganismi che sono causa della lebbra e della tubercolosi. Il batterio infetta dapprima l'epidermide, poi il derma quindi si diffonde nei vasi sanguigni, nel grasso sottocutaneo, e talvolta può arrivare perfino alle ossa provocando terribili menomazioni nei pazienti che ne sono colpiti.
Questo batterio si trova nell'Africa tropicale, ma ha cominciato a diffondersi anche in Australia, da cui è partito l'allarme. La maggioranza dei casi segnalati in particolare proviene da Victoria, dove i medici hanno segnalato 182 nuovi casi nel 2016, 275 nel 2017, mentre nel 2018 se ne sono stati segnalati già 30.
La causa della malattia
Un altro aspetto che preoccupa i medici riguarda il fatto che pur conoscendosi il batterio che è causa dell'infezione non se ne conosce ancora il vettore. Ad esempio la malattia è stata riscontrata in alcuni animali domestici, quali gatti, cani e cavalli ed anche in quelli selvatici quali koala e opossum in Australia, tuttavia al momento non esiste alcuna prova che questi animali possano trasmettere il batterio.
Tra gli animali che potrebbero fare da vettore vi sono le zanzare in quanto l'ulcera 'carnivora' di Buruli colpisce soprattutto d'estate quando è maggiore la presenza di questi insetti ed anche perché le zanzare sono vettori di molte patologie per l'uomo, tra cui la malaria e la febbre gialla.
Come si cura
Trattandosi di una infezione determinata da un batterio il trattamento elettivo è rappresentato dalla somministrazione di antibiotici. In particolare ne è prevista una combinazione che va somministrata per 8 settimane. In genere la terapia consiste in un trattamento combinato a base di rifampicina e claritromicina oppure in alternativa di rifampicina con la streptomicina. Nei casi più gravi possono rendersi necessari degli interventi chirurgici per ricostruire i tessuti distrutti dal batterio.