La prima carta igienica commerciale fu inventata e introdotta in vendita nel 1857 dall'americano Jospeh Gayetty, e riscosse grande successo, tanto che negli anni è diventata un prodotto irrinunciabile presente in praticamente tutte le case. Rispetto a quella degli inizi, più dura e ruvida, aziende di tutto il mondo si sono impegnate per realizzare un prodotto sempre più morbido e gradevole al tatto. Ma nonostante tutto secondo un recente articolo pubblicato dalla testata inglese 'Mirror' l'utilizzo della carta igienica metterebbe a rischio le nostre parti intime, tanto che sarebbe consigliabile rinunciare al suo utilizzo.

Gli svantaggi e come sostituirla

In primis l'uso della carta igienica da sola non sarebbe sufficiente per eliminare completamente i residui di feci, con il rischio che queste possano contaminare le mutande (e non solo) e le altre parti intime. La carta può essere veicolo di batteri e trasportarli da una parte intima all'altra provocando infezioni delle vie urinarie. Inoltre per quanto possa essere morbida al tatto l'uso della carta igienica favorirebbe la comparsa delle emorroidi, con tutto quello che ne consegue, ovvero sensazione di bruciore e di dolore.

La carta igienica è indubbiamente pratica e comoda, ma la soluzione migliore per l'igiene e per la salute delle parti intime è lavarsi, e a tale proposito noi italiani abbiamo il vantaggio di essere una delle poche nazioni dove il bidet è presente pressoché in ogni bagno.

Lavarsi con acqua e sapone riduce il rischio che si presentino ragadi anali, risulta più delicato sulle pelli sensibili ed elimina completamente i residui di feci ed il loro cattivo odore. Ma oltre ai benefici per la salute ce ne sono anche altri: si scongiura il rischio di intasare con la carta il wc o le condutture, e si risparmiano diversi soldi.

Risparmiare sulle spese del bagno

Evitare di comprare la carta igienica comporta un risparmio esiguo rispetto al bilancio delle spese di una famiglia, ma assumendo alcuni piccoli accorgimenti questo può diventare più consistente. Il "Mirror" racconta il caso di Zoe Morrison, una donna che ha smesso di acquistare carta igienica e dentifricio, inoltre ha installato i pannelli fotovoltaici e ha coltivato un piccolo orto. In un po' di tempo è riuscita a risparmiare una cifra di circa 15mila euro, riducendo anche la mole di inquinamento che tali prodotti avrebbero generato.