Nel 2006 i ricercatori dei due centri americani National Cancer Institute e National Human Genome Institute iniziano un’immensa e titanica impresa: cercare di catalogare tutte le possibili mutazioni in campo genetico alla base dei differenti tipi di tumori. Con uno stanziamento iniziale di 100 milioni di dollari (somma al momento quasi triplicata) ed uno studio dei dati di oltre 10mila pazienti e 33 tipi di cancro, nasce dopo 12 anni l’atlante globale del cancro.

Il Pan Cancer Atlas (o TCGA -The Cancer Genome Atlas- acronimo che riprende i nomi delle basi che compongono il DNA umano) divide i diversi tipi di cancro non per organo d’origine, bensì in base alle caratteristiche genetiche delle cellule che li causano, rendendo più chiare le similarità tra le neoplasie.

Grazie dunque all’analisi di oltre 10mila tumori, i ricercatori hanno finalmente compreso che dai 33 sottotipi conosciuti può partire un’ulteriore categorizzazione in 28 gruppi molecolari differenti.

Le nuove vie che il TCGA apre

Ma esattamente il cancro in cosa consiste? Carmine Pinto, direttore del reparto di Oncologia dell’Irccs Arcispedale S. Maria Nuova a Reggio Emilia, spiega che un tumore nasce da una cellula danneggiata nel codice genetico. Avendo questa un comportamento diverso da quello che dovrebbe tenere normalmente, finisce per creare un disequilibrio nella struttura armonica dell’organismo, scatenando conseguenze gravi quali il cancro.

Studiando le alterazioni del DNA, si sta cercando di comprendere quali siano i geni-chiave che scatenano l’oncogenesi.

Questo è il punto forte della ricerca. Arrivando a capire le relazioni di similarità genetica tra le diverse forme di cancro, si può arrivare a curare in modo più specifico anche un nuovo “tipo” di tumore che presenta caratteristiche vicine ad un altro meglio conosciuto.

Non solo, finalmente si ha la possibilità di comprendere il motivo delle diverse risposte che i malati di una stessa neoplasia presentano alla medesima cura.

Oltre quindi ad avere dei pro dal punto di vista terapeutico più diretto, il Pan Cancer Atlas potrebbe costituire il punto di inizio per nuovi studi indirizzati alla scoperta di sempre più adeguate cure.

Gli scopi

Gli obiettivi di questo immenso progetto sono quindi principalmente due: inizialmente, quello di creare una sorta di albero genealogico dei tumori sempre aggiornato sulle recenti scoperte, catalogando tutte le mutazioni che creano il cancro ed individuare il maggior numero possibile di genomi coinvolti nella sua formazione.

Ricerche che svelano nuovi geni difettosi che sarebbero alla base della nascita di un certo cancro, piuttosto che di altre malattie delle quali cause ancora non si sa molto, sono infatti quasi all’ordine del giorno. Il tentativo dei ricercatori è quello di cercare di riorganizzare in un unico insieme i risultati di tutti gli studi alfine di avere un quadro sempre più completo.

Il secondo è quello di arrivare ad avere una medicina sempre più a misura di paziente, specializzata e meno generalista, così da offrire ad ogni malato la cura più adatta alle sue esigenze per aiutarlo al meglio a sconfiggere questo corrosivo male una volta per tutte.