Uno studio pubblicato nel Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism afferma che nelle persone con malattie cardiovascolari la giusta quantità di vitamina D può ridurre il rischio di mortalità del 30%, anche se una una quantità minore o troppo alta può aumentarne il rischio sottolinea il professore Jutta Dierkes del Department of Clinical Medicine University of Bergen, respondabile della ricerca.

Per 12 anni si sono analizzati 4.000 pazienti con malattie cardiovascolari stabilendo la quantità ottimale di vitamina D, dice il professore Dierkes anche se è difficile dare una raccomandazione generale sulla supplementazione perchè la quantità totale di integrazione varia da persona a persona dipendendo dal tipo di dieta e dal luogo dove si vive.

Nei paesi nordici per esempio, dove si ha meno esposizione al sole è raccomandata l'assunzione di 10 microgrammi al giorno da tutte le fonti di vitamina D e negli USA 15 microgrammi considerando che i livelli variano stagionalmente.

Il Journal of Nutrition ha recentemente pubblicato online uno studio del Nationwide Children's Hospital condotto dal dottore Keim, per 11 settimane su 31 bambini nati pretermine e che mostravano i sintomi del disturbo dello spettro autistico ASD somministrando una combinazione di omega 3 e di omega 6.

Lo studio ha dimostrato che gli integratori di omega 3 possono migliorare i sintomi del disturbo dello spettro autistico

L'influenza sull'infiammazione attraverso l'integrazione nutrizionale, quando si mostrano i primi sintomi e durante lo sviluppo del cervello, potrebbe migliorare il comportamento nei bambini con sintomi ASD, afferma il dottore Keim che in futuro non esclude di estendere lo studio anche ai bambini ADS con età compresa fra i 2-6 anni.

L'olio di Camelina riduce i livelli di Colesterolo totale e del colesterolo LDL in persone con alterato metabolismo del glucosio perchè contiene acido alfa linolenico, un acido grasso omega 3 di origine vegetale come quello contenuto nel pesce azzurro e nel salmone che da benefici sul rischio cardiovascolare.

Lo studio pubblicato dal giornale Molecular Nutrition and Food Research è stato condotto in Fillandia per 12 settimane, su persone di entrambi i sessi, con età compresa fra i 40-72 anni e alterata concentrazione di glucosio a digiuno, dimostrando effetti positivi sul colesterolo nel sangue ma non differenze significative sul metabolismo del glucosio e sullo stato infiammatorio.

Il giornale americano Osteopathic Association ha pubblicato recentemente uno studio sulla carenza di magnesio affermando che circa il 50% della popolazione negli USA ha una dieta carente e che un basso livello di magnesio impedisce alla vitamina D di essere metabolizzata e usata dall'organismo.

La carenza di vitamina D e di magnesio è associata a vari disordini dalla deformità scheletrica alle malattie cardiovascolari e alla sindrome metabolica

Bisogna consumare una quantità ottimale di entrambi questi nutrienti sottolinea il professore di patologia Razzaque del Lake Erie College of Osteopathic Medicine. La quantità raccomandata giornalmente di magnesio è di 420 mg per i maschi e 320 mg nelle femmine, contenuto in elevate quantità in fagioli, banane, mandorle, broccoli e nel riso integrale aggiunge il professore Razzaque, per cui un consumo ottimale di magnesio può ridurre il rischio di carenza di vitamina D e la necessità di usare integratori .