La novità presentata dal MIT (Massachusetts Institute of Technology) sulla rivista scientifica "Science", si presenta come una svolta fondamentale per la medicina così come la conosciamo ora. Si tratta, infatti, di una sonda elettronica delle dimensioni di una pastiglia, contenente un batterio e dei sensori in grado di rilevarne i comportamenti. Una volta ingerito, il minuscolo dispositivo comunica i dati rilevati via wireless ad un computer o smartphone nelle vicinanze.

Diagnosi real-time

La possibilità di ricevere dati immediati, senza la necessità di ricorrere ad attrezzature estremamente costose, è il vero punto forte di questa tecnologia.

Infatti il sensore ha la possibilità di connettersi ad un qualsiasi smartphone o computer con una tecnologia simile a quella del Bluetooth, semplificando l'intero processo di diagnosi, quasi come fosse una normale applicazione.

La sonda

La sonda è ancora in fase di prototipazione, ma fino ad ora i risultati sono stati molto promettenti. Il dispositivo, attualmente lungo circa 4 centimetri ma ulteriormente riducibile, consuma poco più di 13 microwatt e riesce ad operare per 1,5 mesi prima di esaurire la batteria. Una volta ingoiato, il sensore monitora il comportamento dei batteri in esso contenuti - 4 tipi di cellule in 4 compartimenti della pillola - tramite un fotorilevatore che ne misura l'emissione di elettroni, trasmettendo i dati in tempo reale.

I test effettuati fino ad ora - come riportato dalla rivista "Science" - andati a buon fine, si sono soffermati su una molecola contenuta nel sangue, chiamata eme, e hanno dimostrato che è possibile rilevare eventuali sintomi di emorragie nel sistema digestivo. Ad oggi, gli esperimenti sono stati effettuati su cavie animali, ma prossimamente il progetto dovrebbe riguardare anche i pazienti umani.

Il futuro del progetto

"La nostra idea - ha dichiarato Phillip Nadeau, a capo del progetto assieme al ricercatore Timothy Lu - era quella di incapsulare delle cellule batteriche all'interno di un dispositivo, dal quale fuoriescono quando il sensore entra nello stomaco".

Il chip è destinato ad imprimere una svolta non indifferente nel mondo della medicina, poiché potrebbe essere programmato per rilevare diversi tipi di molecole: una sonda dal simile potenziale potrebbe abilitare un nuovo fronte della diagnosi di malattie, mettendo a disposizione una soluzione più veloce e accessibile rispetto ad un vero e proprio medico. Un'opportunità particolarmente interessante nelle situazioni - come in paesi meno sviluppati - in cui la presenza di un medico non è sempre assicurata.