Lo chef di fama internazionale Anthony Bourdain è stato ritrovato ieri mattina, dal suo socio Eric Ripert, impiccato nella sua camera all’hotel Chambard di Kaysersberg, in Francia. Una morte sconvolgente, inaspettata ma soprattutto dolorosa, e la conferma da parte della procura francese non lascia spazio a dubbi: si tratterebbe proprio di suicidio. Lo chef si trovava in Francia con Ripert per girare una nuova puntata di Parts Unknow, in onda sul canale della Cnn, che aveva conquistato un notevole successo sia per la bravura di Bourdain come narratore, sia per la singolarità dei temi trattati, per la cucina "segreta" che lo chef andava riscoprendo ogni giorno nel suoi viaggi, tra curiosità e tradizioni da tutto il mondo.

Lo chef aveva avuto tra i suoi ospiti nel programma anche Barack Obama, con cui ha cenato ad Hanoi, in Vietnam.

Luci e ombre

Lo chef aveva conquistato notorietà a livello internazionale per il suo modo di fare cucina assolutamente fuori dai canoni, per la sua innovazione, nonché per la sua sregolatezza. E’ stato definito “l’Elvis degli chef bad boy” dallo Smithsonian, non solo per il suo grande talento, per la sua spavalderia che lo spingeva sempre ad osare, ma anche per il suo passato, un po’ oscuro, raccontato nel suo libro Kitchen Confidential sulla sua vita nel mondo dei ristoranti newyorkesi. Pare, infatti, che abbia abusato di stupefacenti come LSD, cocaina nonché di vodka per reggere i ritmi decisamente stressanti del suo lavoro.

Nonostante ciò, ha saputo voltare pagina e ha saputo dimostrare al mondo di poter essere anche un eccellente padre, dedicandosi alla propria famiglia, alla figlia avuta solo 11 anni prima, ritrovando la sua calma, la sua serenità e il successo nel mondo della cucina e della Tv. O almeno così sembrava.

Perchè il suicidio?

I motivi che hanno spinto Bourdain al suicidio non sono chiari.

E’ una morte che ha lasciato sgomento, rabbia e frustrazione in tutti coloro che gli erano affezionati, come i suoi colleghi del mondo culinario, tra i quali Gordon Ramsay, il quale si dichiara addolorato e assolutamente esterrefatto. L’attrice Asia Argento, sua compagna, che era stata affiancata e sostenuta da Bourdain nella campagna #MeToo che aveva lanciato contro Harvey Weinstein per gli abusi sessuali che avrebbe subìto, afferma di essere “più che devastata”, per l'uomo che era stato “la sua roccia e la sua protezione”. Ma a soffrirne più di tutti è, come è ovvio, la famiglia, soprattutto la figlia, che da questo giorno non riuscirà più guardare il mondo con gli occhi di prima.