La Croce Rossa vede le sue origini nel 1848, durante i moti di Messina, quando Ferdinando Palasciano, un medico chirurgo di Capua e ufficiale dell’esercito borbonico, sente il dovere morale di prestare le sue cure anche ai feriti nemici seppur con il divieto del generale Filangieri di curare i ribelli siciliani. Per tale motivo fu condannato ad un anno di carcere a Reggio Calabria, ma anche da recluso continuò ad assistere i feriti dell’esercito borbonico portati a Messina.

Dopo aver scontato la pena, Palasciano continuò a lottare perché venga riconosciuta la neutralità dei feriti di guerra e, seppur non giunse a crearla, viene considerato un precursore delle idee di Croce Rossa.

La nascita della Croce Rossa Italiana

La Giornata Mondiale della Croce Rossa coincide con la nascita, l'8 maggio a Ginevra, del fondatore dell’associazione che opera da più di 150 anni: l’imprenditore svizzero Jean Henri Dunant, più noto come Henry Dunant.

Egli passava il proprio tempo libero ad alleviare la solitudine di malati e carcerati. Recatosi in Algeria per affari, rimane affascinato dalla cultura del luogo, studia l’Islam e prende lezioni di lingua araba, e decide nel 1858 di fondare proprio in questa colonia francese una società cereagricola, non riuscendo però ad ottenere le concessioni necessarie per sviluppare l’impresa. Decide così di parlare con Napoleone III che si trovava in Lombardia, alleato ai piemontesi, per l’indipendenza italiana dagli austriaci.

Dunant arrivò a Castiglione delle Stiviere durante la II Guerra d’Indipendenza, il giorno della Battaglia di Solferino. In tale occasione rimane sconvolto dal fatto che i numerosissimi feriti venivano lasciati morire abbandonati a sé stessi e inizia a cercare medici e infermieri che possano alleviare tali sofferenze, ma senza alcun risultato.

Capì dunque che l’unica strada da percorrere era quella di appellarsi alla buona volontà degli abitanti di Castiglione delle Stiviere radunandoli per cooperare. Insieme, dunque, procurano il necessario, si improvvisa egli stesso infermiere e ritorna sul campo per curare i feriti.

Tornato a Ginevra scrive “Un Souvenir de Solférino”, un libro per sensibilizzare l’opinione pubblica e realizzare il suo progetto, ossia creare una società di soccorso volontario in ogni Stato per soccorrere e assistere i feriti in guerra e propone che i feriti e il personale sanitario siano ritenuti neutrali e risparmiati dalle ostilità.

E’ il governo svizzero ad offrire il proprio appoggio all’iniziativa convocando una Conferenza diplomatica che vede la partecipazione dei governi europei e quello degli Stati Uniti, conclusa il 22 agosto 1864 con l’adozione della prima Convenzione di Ginevra per il miglioramento delle condizioni dei feriti di guerra. Tale documento garantisce neutralità e protezione al personale sanitario, agli ospedali militari, ai civili che decidono di soccorrere i feriti.

Il lavoro della Croce Rossa e le iniziative in questa giornata

I sette principi fondamentali ai quali fanno riferimento i 17 milioni di volontari del mondo (di cui 160 mila solo in Italia) sono Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità.

In occasione della Giornata Mondiale 2018 rappresentanti dell’associazione si recano al Quirinale e nelle scuole italiane con l’obiettivo di sensibilizzare ed educare.

In occasione della “Camminata Italiana – Benessere, Africa, Diritti", che attraversa 12 regioni italiane dal 7 aprile al 13 giugno, la Croce Rossa ha concesso il patrocinio alla Fondazione Malagutti Onlus, che si occupa di accoglienza e assistenza a minori in difficoltà. Ed è proprio durante la giornata dell’8 maggio che ha fatto tappa a Taormina, accolto dai membri della Croce Rossa Italiana del comitato di Roccalumera-Taormina, sempre in prima linea pronti a garantire sicurezza e accoglienza.

Promuovere progetti utili per i cittadini, creando sinergie, è alla base del lavoro quotidiano della CRI.

L'obiettivo che questo progetto si pone è uno dei punti della Strategia 2020, ossia la tutela e protezione della Salute e della vita. Il progetto, infatti, mira al concetto di benessere dell'individuo, alle migrazioni e al rispetto dei diritti fondamentali, punti fondamentali per lo sviluppo di un benessere collettivo.