Attimi di terrore a Stamford Hill, quartiere a nord di Londra, nella notte tra il 2 e il 3 maggio. E’ accaduto durante la celebrazione della festività ebraica di Lag Ba'Omer, una forte esplosione dà il via a momenti di panico e ad una fuga generale, ma è la stessa polizia ad escludere che si tratti di attacco di matrice terroristica.

Londra, attimi di paura

Scotland Yard riferisce che lo scoppio ha avuto origine da un falò acceso in occasione del festival ebraico, contando circa dieci feriti. Fortunatamente nessuna delle vittime è in gravi condizioni, la maggior parte è stata soccorsa sul posto, mentre altri sono stati portati negli ospedali londinesi a causa di ustioni a viso e corpo.

Sembra che l’esplosione sia avvenuta nel momento in cui il rabbino ha avvicinato una torcia ad una catasta di legna, pratica che fa parte del rituale della festività.

Non è ben chiara la dinamica dell’accaduto. Secondo alcuni, il tutto è stato causato dalla presenza di eccessivo liquido infiammabile, probabilmente benzina, versato sul fuoco. Secondo altre voci, ad originare lo scoppio sarebbe stato un telefono gettato nel falò. Momentaneamente la polizia britannica non ha aperto alcuna indagine penale, considerando il fatto proprio un incidente. I Vigili del Fuoco hanno comunicato di aver risposto a numerose telefonate di soccorso per incendi causati da falò durante la notte.

La festività di Lag Ba’Omer

La festività di Lag Ba'Omer viene celebrata dalla comunità ebraica ogni anno tra aprile e maggio ed il suo rito prevede, oltre a musica, vari generi di divertimento per bambini e gite all’aperto, proprio l’accensione di un falò.

La festa risale ai tempi di Rabbi Akiva, un rabbino martirizzato e ucciso dai romani.

Questi ultimi proibirono ai Maestri ebrei di insegnare la Torah, affinché l’ebraismo potesse più facilmente essere eliminato, ma l’erudito ebreo tanna, citato nel Talmud come Rosh la-Chakhamim (Capo di Tutti i Saggi), si rifiutò di rispettare tale obbligo e venne condannato a morte. Lag Ba’Omer corrisponde al trentatreesimo giorno del conteggio dell’Omer, il diciottesimo giorno del mese ebraico di Iyàr, che pose fine alla propagazione di una misteriosa malattia che colpì a morte ventiquattromila discepoli di Rabbi Akiva.

Gli ebrei osservanti riconducono tale avvenimento alla mancanza di rispetto che quei discepoli nutrivano l’un per l’altro, e vennero così puniti da dio. Altri indicano la rivolta di Bar Kokhba (Terza Guerra Giudaica) come causa della morte di così tanti giovani, da qui l’usanza di accendere i falò, segnali utilizzati durante le guerre.